L'ho visto per caso su Sky ieri sera e devo dire che l'ho trovato così geniale che mi sono rivista la seconda metà su +1.
Questo film fa saltar fuori tutte le parti migliori e peggiori di ciascuno di loro. Il ritmo pressante li obbliga ad una tensione continua facendo "fuoriuscire" in ciascuno di loro il meglio m anche il peggio.
La fine : l'uscita con il ragazzo autistico è un andare verso l'ignoto.
P.S. la matematica Nicole De Boer, nella serie The Dead Zone, Tratta da un film di Stephen KIng, rappresenterà la "mancata" moglie del protagonista.
da vedere e rivedere, la decima volta potresti interpretarlo diversamente. Il cubo rappresenta tutte le nostre paure tanto è vero che alla fine si ha quasi paura ad uscire perchè non si sa quello che può succedere. Questo film dovrebbe dare l'esempio a tutti i film di fantascieza per cui si sono spesi miliardi....la suspence, la claustrofobia e la buona riuscita di un film non la crei con i soldi. Consiglio a tutti
All'inizio del film ero molto scettica, l'ho preso sul ridere e filtravo ciò che vedevo con non pochi pregiudizi, poi, entrando più a fondo al di là della trama, spogliandolo dei prersonaggi eccessivi, caricaturali, che descrivono in modo enfatizzato le caratteristiche dell'essere umano (brutalità, intelligenza, fragilità, altruismo, razionalità, follia, purezza, egoismo ecc..), si coglie la vera essenza del film, il messaggio che fa pensare a dove siamo, a come ci riduciamo per paura, all'attaccamento alla vita, al fatto che per egoismo e stupidità, sacrifichiamo la nostra parte umana annientando ciò che abbiamo, calandoci velocemente verso l'autodistruzione. L'interpretazione di questo film, è come il cubo, cambia a seconda dei momenti, a seconda di dove sei, di come vivi e dove vuoi arrivare.