Quando ho visto per la prima volta la pellicola, ho come avuto la sensazione di aver vissuto determinate scene...
Siamo cosi'? La risposta e' si, siamo cosi'. Siamo esattamente come Monicelli ha costruito i suoi personaggi, fondamentalmente delle persone deboli e insicure, perse dietro a mille sciocchezze e mai a pensare al vero senso della vita, ammesso e concesso che quest'ultimo ci sia per davvero. Di recente ho visto un'altra pellicola molto simile a questa, certamente non e' il capolavoro di cui sopra, ma ben rappresenta l'italiano medio; si intitola "Il pranzo della domenica". A mio avviso, e' opportuno che ci sbattano le cose in faccia, perche' in Italia pare non ci sia rimedio all'idiozia, sembra proprio una condanna dover vivere a stretto contatto con gente piccola piccola... tanto piccola che neppure si vede; ma sopportiamo, dai! Pero', se qualcuno vi rompe i coglioni all'infinito, potreste anche decidere per un bel regalo di Natale... una stufetta per le notti piu' fredde! Vi ringrazieranno tanto, compreso tutti gli imbecilli al passo coi tempi, muniti di tutte le diavolerie, quelli ai quali non sai mai cosa regalare... hahahahahahahahahha!!!! Una bella stufetta! Finalmente le feste serviranno a qualcosa, e voi (forse) perderete la faccia per l'ultima volta!!! HIHIHI!!!! Grazie Monicelli.
Mario Monicelli, il grande vecchio della commedia all'italiana, mette in scena, con mano sicura, una grande abbuffata di cibo e gelosie, vino e perfidie, con contorno di ipocrisie piccolo borghesi.A 77 anni, il regista tratta uno dei suoi temi preferiti (i grandi vizi e le piccole virtù della famiglia italiana senza qualità) e dimostra di avere ancora gli artigli ben affilati. Il risultato è una commedia amara e grottesca, spruzzata qua e là da perfido umorismo nero. Monicelli si presenta come il cantore del lungo crepuscolo della commedia satirica e di costume, dopo essere stato l'alfiere nella stagione dell'abbagliante maturità. Egli si abbandona spesso ai facili effetti della commedia all'italiana qual'era vent'anni prima e solo quando lacera il tessuto narrativo con i graffi dell'humor nero, tocca nuove note pessimistiche e desolate.
Questo è uno di quei film che non smetteresti mai di vedere.è brillante,pungente,gli attori sono fantastici e molto apprezzabile lo sforzo di parlare un abruzzese che forse risulta un po' difficoltoso.un capolavoro di monicelli che tutti dovrebbero guardare.una commedia divertente e allo stesso tempo amara.
Bellissimo film sui veleni che possono sprigionare i parenti, cosi' vicini e affettuosi e poi appena girano l'angolo meschini e invidiosi, pettegoli e assassini.
Io l'ho trovato un film godibilissimo, sopratutto a natale, in un certo senso ti fa' calare nella atmosfera natalizia di un paese abruzzese in montagna (Sulmona??? non lo dicono mai ma dovrebbe essere questa la località.
Complimenti a chi ha avuto questa bella idea diversa dai classici film, un grande Haber e una simpatica Cinzia Leone.