Film da rivedere due volte perchè la prima può trarre in inganno... bellissimo... bellissime le sequenze della grande sparatoria mai così verosimile (altro che il solito e noioso pam... colpito!!)... elogio della lentezza ed elogio a Kevin Costner per la regia... bravissimi tutti.. da risentire possibilmente con l'audio originale (come tutti i films stranieri peraltro)... soprattutto Duvall che il doppiatore rende un po' troppo rinco... la Bening è semplicemente meravigliosa con quel volto che non vuol nascondere l'età non più verde, ma rimane sempre uno degli sguardi più belli e luminosi che il cinema odierno ci offre... Duvall sornione come sempre... anche Costner è bravo... bravi anche i cooprostagonisti... insomma, 2h e 20' che riconciliano con un cinema sicuramente non più di moda e per questo non effimero ma destinato a durare come tutte le "cose" veramente belle.
Il genere western non è più dei ns giorni per chi vede questo film non essendo patito del genere può risultare monotono pur se ben interpretato dall'ottimo cast
Ma andate a vedere questo film che è un sogno, diffidate dalle critiche acerbe: cosa puoi criticare di un film western di questo tipo, incentrato sui valori dell'uomo e su distese di terra che solo a guardarle viene voglia di percorrerle?
Nel complesso un buon film, abbastanza godibile, certo non adatto a chi preferisce i western fatti di sparatorie, risse e duelli continui.
Punti di forza: gli splendidi pesaggi (è stato girato in una riserva indiana del Canada), l'ampio respiro, la lentezza (dove sta scritto che dev'essere per forza un difetto? In questo film è perfetta), i dubbi, i rimorsi, i tormenti e le paure dei due protagonisti, che ce li fanno sentire vicini perchè uomini uguali a tutti gli altri e diversi dai protagonisti di molti western, che vengono mostrati solo come spietati pistoleros.
Punti deboli: la storia abbastanza banale, già sfrutatta cento volte (il solito allevatore prepotente che vuole tutto per sè e vuole eliminare gli altri); l'improbabile sparatoria che vede i 2 affrontare a viso aperto prima 8 persone e poi un'altra decina e uscire indenni dopo averli ammazzati tutti; il finale troppo sentimnentale, quasi mieloso.