Film così bisogna guardarli cercando di entrare nella realtà che raccontano. Pochi sono i mezzi a disposizione e chi ama effetti speciali o americanate è meglio che cambi sala. Questo è il cinema verità, la storia di una ragazzina afghana che ha la sfortuna di essere nata in un paese dominato da un gruppo di uomini senza anima e senza pietà. Gli occhi di Marina (l'attrice che interpreta il film) cambiano espressione diverse volte durante l'ora e mezza della pellicola: incredulità, paura, terrore, dolcezza, tenerezza. Attraverso quegli occhi entriamo in una realtà tanto lontana da noi dove la dignità umana è sopraffatta e schiacciata. Quanta rabbia scatena nell'animo questo film, una rabbia che cresce ad ogni inquadratura. Un film da vedere per capire e cercare di fare nostri le angosce di un popolo sfortunato che sta cercando di risollevarsi e di iniziare una nuova esistenza.
...ma si può perdonare! Diecva più o meno così la citazione di Mandela all'inizio del film. Bellissimo, mi è piaciuto molto, ho finito di vederlo due ore fa, ma sono ancora senza parole. Siamo di fronte a uno scontro di civiltà che ci provoca, e noi, nella nostra comoda occidentalità come ci facciamo provocare?
Film bellissimo e toccante. purtroppo in questo caso non siamo davanti a una storia di finzione ma al neorealismo del terzo millennio. che piaccia o no...
Finalmente una visione di questa realtà, sono rimasto attratto da questo film, quasi affascinato dalla diversità di quei luoghi di guerra secolare.
Luogo arido e polveroso, dove non si è sicuri di nulla...
Dalla condizione del popolo, e delle donne, chiuse a chiave e obbligate a fare da schiave ad un vecchio viscido e schifoso... si può fare di tutto...tanto poi ci sono le abluzioni purificatrici...
Alla dine la storia è un po documentarizzata ma con un risultato abbastanza discreto, son rimasto soddisfatto perchè è come se sbirciassi da una porta finalmente socchiusa. Una ulteriore veduta sul mondo, un primo passo verso l'integrazione.
Bellissima la scena dove all'ospedale tutti se ne vanno e rimane indietro il bambino zoppo ripreso da dietro.