Scrivo queste due righe 10 giorni dopo aver visto il film, all'inizio non trovavo parole non sapevo cosa scrivere e non le trovo nemmeno ora.
Dalla sala si esce con uno stato d'animo particolare, paradossalmente per non pensare alla protagonista pensavo al regista che era stato molto di parte facendo un film solo dal suo punto di vista e non dalla parte dei talebani, pensavo che alla fine il film voleva dire che è stato un bene che gli americani siano arrivati ed occupato l'Afganistan. Poi nei giorni seguenti ho letto altre critiche, il commento di Hillary Clinton su questo film, quello che posso dire ora è di andarlo a vedere ma non per cercare per noi degli alibi per queste invasioni americane (i veri motivi sono altri) ma per sapere e capire cosa succede laggiù e domandarci il perchè succede, i talebani sono saliti al potere grazie agli americani. Spero che questo mio commento non venga censurato perchè un pò politico, ma anche il film è politico
Film così bisogna guardarli cercando di entrare nella realtà che raccontano. Pochi sono i mezzi a disposizione e chi ama effetti speciali o americanate è meglio che cambi sala. Questo è il cinema verità, la storia di una ragazzina afghana che ha la sfortuna di essere nata in un paese dominato da un gruppo di uomini senza anima e senza pietà. Gli occhi di Marina (l'attrice che interpreta il film) cambiano espressione diverse volte durante l'ora e mezza della pellicola: incredulità, paura, terrore, dolcezza, tenerezza. Attraverso quegli occhi entriamo in una realtà tanto lontana da noi dove la dignità umana è sopraffatta e schiacciata. Quanta rabbia scatena nell'animo questo film, una rabbia che cresce ad ogni inquadratura. Un film da vedere per capire e cercare di fare nostri le angosce di un popolo sfortunato che sta cercando di risollevarsi e di iniziare una nuova esistenza.
...ma si può perdonare! Diecva più o meno così la citazione di Mandela all'inizio del film. Bellissimo, mi è piaciuto molto, ho finito di vederlo due ore fa, ma sono ancora senza parole. Siamo di fronte a uno scontro di civiltà che ci provoca, e noi, nella nostra comoda occidentalità come ci facciamo provocare?
Film veramente bello, in alcuni punti persino sconvolgente se pensiamo al triste destino della povera osama, sposata forzatamente ad un vecchio schifoso, ma l'alternativa era la morte (chissà magari era meglio quella). ed è proprio quest'ultimo aspetto a fare di questa triste storia, la perfetta trasposizione cinematografica di una realtà vista nella sua più completa drammaticità. il vero senza veli, senza nessuna forma di mediazione, al confine tra il cinema e il reportage. un vero che informa oltre che a sedurre lo spettatore.
Film bellissimo e toccante. purtroppo in questo caso non siamo davanti a una storia di finzione ma al neorealismo del terzo millennio. che piaccia o no...