Film bellissimo e toccante. purtroppo in questo caso non siamo davanti a una storia di finzione ma al neorealismo del terzo millennio. che piaccia o no...
...ma si può perdonare! Diecva più o meno così la citazione di Mandela all'inizio del film. Bellissimo, mi è piaciuto molto, ho finito di vederlo due ore fa, ma sono ancora senza parole. Siamo di fronte a uno scontro di civiltà che ci provoca, e noi, nella nostra comoda occidentalità come ci facciamo provocare?
secondo me questo film è il migliore di tutti. è una storia accaduta realmente,quindi già attraverso questo possiamo definire la grossa differenza delle colture e come le donne sono sempre state giudicate esseri inferiori, esseri che non hanno mai diritti!!!! e invece non è così! dobbiamo ricordare " l'ugtuaglianza i fronte alla legge" e lasciando da parte la coltura.basta una due parole per definirlo:straordinario,emozionante intensità.
Finalmente una visione di questa realtà, sono rimasto attratto da questo film, quasi affascinato dalla diversità di quei luoghi di guerra secolare.
Luogo arido e polveroso, dove non si è sicuri di nulla...
Dalla condizione del popolo, e delle donne, chiuse a chiave e obbligate a fare da schiave ad un vecchio viscido e schifoso... si può fare di tutto...tanto poi ci sono le abluzioni purificatrici...
Alla dine la storia è un po documentarizzata ma con un risultato abbastanza discreto, son rimasto soddisfatto perchè è come se sbirciassi da una porta finalmente socchiusa. Una ulteriore veduta sul mondo, un primo passo verso l'integrazione.
Bellissima la scena dove all'ospedale tutti se ne vanno e rimane indietro il bambino zoppo ripreso da dietro.
Film veramente bello, in alcuni punti persino sconvolgente se pensiamo al triste destino della povera osama, sposata forzatamente ad un vecchio schifoso, ma l'alternativa era la morte (chissà magari era meglio quella). ed è proprio quest'ultimo aspetto a fare di questa triste storia, la perfetta trasposizione cinematografica di una realtà vista nella sua più completa drammaticità. il vero senza veli, senza nessuna forma di mediazione, al confine tra il cinema e il reportage. un vero che informa oltre che a sedurre lo spettatore.