Il film è piacevole, poco impegnativo, non sempre realistico, ben trattato. E' condensato nei titoli finali ("si ringrazia Pieraccioni per essersi divertito con noi") ed è senz'altro un filmetto ottimo per passare una bella serata.
Una nota solo per il recensore di Film-UP: le scene di montagna non sono ambientate in Alto Adige come erroneamente scritto, ma in Lombardia (si parla infatti della città frontaliera di Carvagna)
Cos'è la disgrazia? Un evento negativo, tragico, una condizione sfavorevole, infelice, una situazione spesso abbinata alla malasorte, alla sventura. Ecco, un film (film?)come questo è una disgrazia; per il cinema in assoluto, per quello italiano in particolare.
Sintesi della sciagura, apoteosi della calamità, trionfo dell'infausto: succede quando si incontrano inespressioni vegetali come Asia Argento, insulsi abissi della più becera idiozia toscana come Massimo Ceccherini e vice aiutanti barista con velleità da guitto mediocre, vedi Valerio Mastrandrea.
E se davvero non credete che al peggio non c'è mai limite,
sappiate che ci sono anche Papaleo, un miserabile che non meriterebbe nemmeno di essere citato (ma occorre ben avvisare...), Pieraccioni (poichè un idiota toscano era poco) e Daria Nicolodi, la quale è sempre lì a ricordarci che persino un immenso capolavoro come PROFONDO ROSSO ha le sue pecche.
Siamo alle solite.. si tenta di dare nuovo vigore alla commedia italiana con filmetti stupidotti come questi, presuntuosamente vivaci/frizzanti/leggeri, ma qui c'è davvero poco.. pochissimo. Vederlo è solo una perdita di tempo. Il massimo (non ceccherini) si raggiunge con l'attrice che incarna nella maniera più alta l'insulsaggine del cinema italiano di oggi: la ipervalutata Asia Argento.
Ci penso e ci ripenso ma proprio non riesco a capire come possano i registi e i critici al loro seguito darle credito! Anzi.. so perché. Basta atteggiarsi ad artistoide, a trasgressiva e irriverente paladina del cinema di qualità (???).. oggi conta apparire piuttosto che essere. Non ha la benché minima capacità attoriale ed è ridicola nel suo modo di essere e di esprimersi. Il cosiddetto "pubblico delle sale", assuefatto alla mediocrità, si merità questo personaggio demenziale da caricatura.