Leggendo molti dei commenti e voti, si evince che l'opinione critico-cinematografica media in Italia è così bassa che fa spavento. Mi chiedo perché guardiate i films di Moretti se già avete di lui un'idea, a posteriori, superflua, mediocre, ferocemente idiota. Questo film, dopo il Postino, e Nuovo cinema paradiso è il più bello degli ultimi vent'anni in Italia. E' oggettivamente così, che diate 1 2 o 0 stelle. Non conta questo. Portate rispetto per uno dei pochi, ultimi, grandi geni che sono rimasti in questo paese importante e triste. Chi non lo ama, chi non può capire, è bene che faccia altro; è bene che non parli di cinema.
Leopardi è uno sfigato e non c'è nulla di più palloso delle sue poesie.
Mi sembra si limitino a qualcosa di simile le affermazioni di chi, nel dramma di Moretti, critica l'eccesso del dolore in un regista abituato a ben altro.
Io mi muoverò in un'altra direzione: ciò che apprezzo di questo film è la "filosofia" che sottostà alla sceneggiatura.
Tutto, prima e dopo la morte del figlio, sprigiona incomprensione. L'uomo sembra essere un Io irraggiungibile per l'altro, lontano per i familiari, lontano anni luce per gli psicanalisti.
Il distacco diventa baratro dopo la morte di Andrea.
Il dolore si trova ad esser affrontato in solitudine, incompresi anche da chi (e si tratta della totalità dei presenti nel film, come della totalità degli umani)soffre.
Incomprensibile, come una ragazza sconosciuta, arriva una speranza: questa speranza, inseguita , porta la possibilità di un contatto tra gli uomini.
Secondo me, il miglior film italiano da un bel pezzo, il più profondo, e intimamente gioioso, che mi è capitato di vedere negli ultimi tempi.