Molto bello e molto dark,una bella insolita storia d'amore,dove due persone malate riescono a guarire l'un l'altro con l'amore,molto bello l'ultimo pezzo con lei inchiodata alla sedia per amore.Direi un cult movie del genere.
Mi è piaciuto,molto bravi gli attori.
Premiato al Sundance festival del 2002 come miglior soggetto originale (premio creato apposta per questo film), ci aspettavamo di vedere una nuova idea, e un nuovo modo di guardare il cinema, come lo è stato per “Il favoloso mondo di Amelie” ma non è stato così. PAUSA, PUNTO.
Questo Secretary comincia proprio male, e si può notare dalla sceneggiatura, lenta e con enormi buchi, riempiti da religiosi silenzi, quasi ci vien voglia (e in effetti lo è stato) di dormire. PAUSA, PUNTO.
Segue poi una mediocre regia, che dirige male gli attori e i loro movimenti scenici, quasi inesistenti e monotoni. Inoltre il tema del sado-maso, la base dove nasce e muore questo film, viene affrontato molto superficialmente e con pochi spunti narrativi, nel quale il regista ci immerge senza mai arrivare al punto. PAUSA PUNTO….FINALMENTE è FINITO!
Paolo Navone
”E' una storia d'amore dove l'happy end,stavolta non prevede fiori ma sculacciate! Due debolezze si trovano e si amano, due persone convergono verso un’armonia personale, certo non convenzionale.. E’ amore… a modo loro.
Il tono da commedia, l’umorismo e l’autoironia, lo rendono più una metafora sui rapporti di coppia, dove aimè è sempre presente una dose di sado-masochismo, che un caso di potere. E' un film molto innovativo: infatti se finora il sadomasochismo era cupo e distruttivo,“Secretary” invece ci dice: "Se vi piace darle e prenderle, che problema c’è?"