Chi ha una visione edulcorata degli anni 80, alla "Fabio Fazio", per intenderci, si procuri questo capolavoro di F.F. Coppola. Poco pubblicizzato e passato quasi inosservato, Rumble fish è un autentico capolavoro, uno dei film della mia vita, di quelli che "aprono gli occhi".
Rusty (Matt Dillon) vive a Tulsa, splendidamente fotografata, nel mito del fratello Motorcycle Boy (il miglior Mickey Rourke di sempre, allucinato e dolente). Ama a modo suo una ragazza, senza riuscire a dimostrarglielo, e vive con il padre, avvocato alcolizzato (Dennis Hopper, straordinario). La madre è in California...
Film senza donne, o quasi, pieno di immagini e di suggestioni fortissime, di simbolismo mai banale (a parte forse le inquadrature ricorrenti degli orologi), con una colonna sonora manifesto del periodo (Copeland + Stan Ridgeway, che canta la bellissima "Don't box me in"). Il bianco e nero non si scorda, a colori sono solo i pesci combattenti, che liberati nel fiume smettono però di attaccarsi fra loro. Motorcycle Boy non ha futuro ed alla fine il suo è quasi un sacrificio per liberare i pesci ed insieme il fratello. Rusty prende la moto ed arriva sulle rive dell'oceano, a cominciare una vita nuova. La ferita all'addome, rimediata in uno scontro fra bande, non smetterà mai di sanguinare. E' questo il legame con il suo passato.
Anche i non protagonisti, Spano, Cage, lo stralunato Waits, Diane Lane sono diretti magnificamente.
Un film che è un colpo al cuore, come Easy Rider. Non so quante volte l'ho rivisto, non stanca mai. So che come me tanti della mia generazione lo hanno eletto come film di culto. E se lo merita proprio!
E' il mio film preferito, e ne ho visti credetemi. E' un capolavoro fatto di tanti piccoli capolavori, come un mosaico composto da minuscole pietre preziosissime incastonate alla perfezione. L'atmosfera sognante e il bianco e nero, i piccoli pesci samurai colorati, unica traccia di colore, sono il contorno struggente d'una vicenda tenera e violata, popolata da uomini soli e sperduti. In questo grigiore riappare lui, il ragazzo della moto il mito per tutti tranne che per se stesso. Sarà lui a sacrificarsi. Una nuova attende dietro l'angolo. Un segnale di speranza come piccoli pesci liberi finalmente, nel grande fiume della vita.
ho un bellissimo ricordo di questo film che ho visto,pensate,piu'di 20anni fa e nn sono piu'riuscita a ritrovare nelle piccole videoteche del mio paese. matt dillon è nel mio cuore da all'ora.lo preferisco proprio nei suoi primi ruoli di ribelle.un film che ho visto insieme a mio fratello nicola che ora purtoppo non c'è piu'.ne ho un ricordo bello e dolce,spero di riuscire un giorno a rivederlo.
Sarà anche un film di coppola ma non vale niente. nemmeno un briciolo di ispirazione, nessuno spunto drammatico, nessun filo conduttore, un filmaccio di interesse zero che narra le squallide vicende di due fannulloni (matt dillon e mickey rourke) incapaci persino di accorgersi di valere meno di zero. anzi, uno cerca di copiare l'altro. due autentici imbecilli, le cui balorde soddisfazioni si chiamano: stare a capo di bande di teppisti, prendere la gente a male parole, ignorare apposta l'uso del congiuntivo, andare in giro in canottiera, scopare chi e come capita, vivere una vita randagia, mettere a segno qualche piccolo crimine ogni tanto, eccetera. - meno male che pellicole come queste non potranno avere mai un grosso pubblico, altrimenti che fine farebbero il vero cinema, e la morale pubblica?? io penso che un filmino pornografico non sia così profondamente immorale quanto questo m*****a griffata coppola. segnalazione a parte per matt dillon, l'attore più incapace ed il muso più inquietante degli ultimi 15 anni.