Molto più di un semplice film. Una scioccante esperienza extrasensoriale che ti pone di fronte ai drammatici interrogativi sulla materialità e sulla spiritualità di questo mondo. Cosa è materia e cosa è percezione? Cosa ci comunicano i sensi? E' per loro che viviamo e proviamo gioie e dolori? O è prestabilito tutto ciò che dobbiamo provare e tutto ha una logica? Chi dirige il gioco, chi ci muove come burattini? Chi ha ragione tra i tanti personaggi che il protagonista "visita" come una sorta di "anima in pena" intrappolata nella dimensione onirica? Mille domande aperte, nessuna risposta certa; il risultato è una vera opera d'arte, pittorica e filosofica.
Se si prova a rivedere l'inizio del film si resta un po' sconcertati immaginando che il tipo buffo del taxi sia una specie di Dio o demone che ha immaginato il mondo per noi e conduce il protagonista nel viaggio della vita...la sua piatta filosofia di taxista così piena di punti fermi lo fa apparire come il custode del nostro mondo materiale, rispetto agli altri mille universi paralleli che il povero protagonista sperimenterà dove i personaggi sono così mutevoli e incerti.
Inquieta il fatto che il taxista non conosca il motivo per cui il ragazzo del flipper faccia scendere il protagonista al punto dell'incidente (mortale?). Tra l'altro nel film il ragazzo del flipper è interpretato dal regista stesso, e la cosa non è casuale. Come il regista dirige il suo film così questo ragazzo antieroe è un po' come il Dio primordiale che crea e dirige l'universo, il Dio Demone che invece traghetta l'uomo non conosce il perchè delle cose (scendere in quel posto) ma "sa" che l'evento cambia la vita del suo passeggero.
Abbastanza materiale da mettere i brividi. Do un bel 10!
Un film inusuale, sia nella forma che nel contenuto; un viaggio onirico che si configura come un vero compendio della filosofia, metafisica, scienza e psicologia collegate all'essere umano e alla sua esistenza.
L'aspetto grafico non è sempre gradevole, spesso molto abbozzato, e l'accostamento di scene slegate tra loro rende a tratti pesante la visione, ma nel complesso è un opera davvero notevole!
Consigliato a coloro che amano soffermarsi a riflettere sulla vita e il suo significato.
credo ormai sia difficilissimo trovare un film del genere...uno dei pochissimi film insieme a quello dei pink floyd che veramente dopo la visione ti fa riflettere sulla sociètà..viviamo in un mondo che ci da solamente lo spazio per lavorare,e siamo talmente presi dalla vita quotidiana,che nessuno riesce a guardarsi dentro,noi uomini pensiamo di essere liberi,ma l'unicaliberta che abbiamo è quella di scegliere il dentifricio al supermercato...io in questo film ho visto molto di più che gli straordinari concetti filosofici, e per un attimo mi ha permesso di guardarmi dentro,e di capire quanto nella nostra vità di veramente importante c'è di più che la carriera o i soldi...ragionateci, e cerchiamo di risvegliarci,che ormai agiamo tutti come degli automi..
critico volentieri chi critica questo film.
sminuire lavori di questo calibro denota il mancato riconoscimento di un coraggio artistico che ora e sempre ha bisogno di essere sostenuto e premiato.
è forzato dir male di un film che lotta contro il male.nel suo caos estetico infatti, l'opera di linklater lascia emergere chiaramente un invito che è filo conduttore:quello ad una presa di coscienza di sè stessi,come singoli e come collettività,con numerose contestualizzazioni e riferimenti alla società americana moderna,rendendo così la metafisica uno strumento sociale.certo a priori potrebbe risultare ambizioso da un punto di vista realizzativo,ma la sua forza sta proprio nell'aver superato questa prova.
waiking life fonde perfettamente tecniche visive innovative e coerenti nella propria natura ipnotica,musiche raffinate e giustapposte(talvolta da brividi)e un puzzle di dialoghi di natura filosofica(mai stilisticamente ripetitivi) che tenta di commentare molteplici questioni dell'esistenza.
un film dunque denso di concetti e di spunti di riflessione,originale e profondo in maniera tutt'altro che retorica.
Sono infinitamente grato del fatto che siano ancora rimaste delle persone profonde su questo pianeta, malgrado la lobotomizzazione globale e sistematica ad opera della società di massa.
Ormai non ci speravo più. Tutto è finalizzato al guadagno economico, e non c'è più tempo per pensare, analizzare la realtà, porsi delle domande sull'essenza dell'esistenza, sperimentare delle risposte, comunicare profondamente i nostri tentativi. Queste sono cose da barboni, da reietti della società, noiose, inutili per persone inutili, al massimo per filosofi (che più o meno sono considerati tali).
Pensare non porta il pane in tavola. E soprattutto stimola la produzione di idee innovative, cosa assai pericolosa, basti ricordare la fine che hanno fatto parecchi pensatori.
E' chiaro che questo film si presta più di ogni altro a milioni di critiche. Ed è proprio per questo che R. Linklater è un grande. Ci vuole coraggio per rischiare un lavoro del genere. E uno non lo farebbe se non fosse spinto da un qualcosa di tanto raro quanto assolutamente puro.
Ero stanco e mi sentivo come automatizzato. Questo film ha riacceso la mia voglia di vivere