Un meraviglioso quadro in movimento. Questo sarebbe stato tutto il mio commento su questo film, aggiungo solo una cosa dopo aver letto alcuni commenti...
I dialoghi di questo film son pochi effetivamente... ma charlie chaplin con molte meno parole ha fatto la storia del cinema, con film che tutt'oggi sono capolavori che ti sanno emozionare o comunque trasmettere qualcosa.
voto 9
chi ha scritto quella recensione dovrebbe darsi fuoco o darsi all'ippica. ma siamo matti? questo film è un capolavoro. la scena in cui lei ricorda è da pelle d'oca. lo sguardo di lei è così timido e delicato.. conservando una purezza da bambino, ed ad ogni suo sorriso (pochi a dire il vero) ne corrispondeva uno mio.
Da fan di Kitano non sono rimasto particolarmente entusiasta, non tanto per la lentezza quanto per i contenuti a mio avviso un po' banali stavolta. Comunque un film ben fatto (ovviamente).
Ci risiamo. Ancora una volta mi sembra di rileggere quella graziosa favola in cui tutta la popolazione adulta, dinanzi al sovrano senza veli, ne magnificava l'abito dalle splendide ed eleganti fattezze. Un bambino, invece, un semplice fanciullo, alla vista del re, non può che urlare e sottolineare la sacrosanta verità:'il re è nudo'. Questo per evidenziare, semplicemente, che il film di Kitano, purtroppo, non presenta alcun elemento degno di nota, a parte, forse, la fotografia e la colonna sonora. Le tre storie sono di una banalità imbarazzante, i lunghi silenzi sopperiscono, fortunatamente, a dei dialoghi del tutto scadenti. Quando il cieco incontra la cantante sfigurata, in mezzo al prato, dice:'che buon profumo'. E lei risponde:'le rose stanno fiorendo'. So che molti di voi in questa frase avranno scorto l'essenza della vita, la dicotomia tra la solitudine e l'amicizia, la dedizione verso gli altri o chissà quale amenità. La realtà è che il film scorre lento e banale, senza mordente, senza accattivare, senza insegnare, senza passione nè piacere. L'amore viene mortificato in rappresentazioni senza senso, la forza dei sentimenti viene banalizzata in una corda che lega un giovane ad un'ebete. Tentativi di suicidio per amore da parte di lei; lui lascia tutto per l'amata, il fan che si toglie la vista perchè la sua spice girl asiatica non può più calcare le scene. Insomma, mi aspettavo molto di più da un poeta(!) e, sinceramente, non si dica che inquadrare un albero per due minuti abbia un significato assoluto ed ancestrale. Per favore.
Fotografia e regia da premiare...
A volte i silenzi, nelle pause tra dialoghi e duranti gli splendidi scenari, sembrano che ti catturino.
La scorrevolezza del film sarebbe stata ottima se sviluppata in 3 magnifici corti.