a non capire la differenza tra una pozzanghera e un pozzo.
Nella stagione del grande fratello e di isole di poveracci questa e' un'occasione per capire 2 cose su come gira il mondo. Un documento capolavoro per chi ha occhi sensibili.
questo film è uno dei migliori film dell'anno. Un film che spiega in modo modo secco, quasi freddo, il susseguirsi esatto degli avvenimenti di una strage, come si pongono le basi perchè essa nasca, come dopo il suo svolgimento, si faccia in fretta a trovare il modo per insabbiare e scaricare le responsabilità su chi non è in grado di difendersi. E proprio per questa secchezza, il tutto diventa ancora più emotivamente forte: quando si vedono certe scene, si ha l'impressione di essere lì, in mezzo al casino, non che ci siano degli attori che impersonano dei personaggi. Per di più il film ha anche un ritmo pazzesco e non sa che cosa significhi la parola "noia". Da vedere, rivedere e, anche, far vedere. Voto? il massimo! non fosse per "Il pianista" sarebbe questo il migliore film della stagione.
Conoscevo i fatti di quella terribile domenica 30 gennaio 1972 attraverso la mitica canzone degli U2 ("Sunday Bloody Sunday" per i 3-4 che non lo sapessero, che è poi anche la canzone che chiude il film), il cui ascolto mi ha indotto a documentarmi su una delle più grandi tragedie dell'Europa contemporanea, anche per i suoi risvolti successivi. Qualcuno potrebbe pensare che in fondo le vittime sono state poco più di una decina, ma a parte il fatto che giovani vite spezzate in quel modo e soprattutto in difesa di un ideale non ha valore, questa tragedia ha dei risvolti molto più profondi. Quando è uscito il film al cinema non sono andato a vederlo, avevo il timore che potesse deludermi, magari banalizzando la storia e la tragedia. L'ho visto in videocassetta solo a distanza di tempo, anche convinto dai buoni commenti che ne hanno accompagnato l'uscita e devo dire che non sono rimasto deluso, anzi! Credo che una vicenda come questa sia stata trattata nel modo migliore possibile: mostrandola come una sorta di documentario in presa diretta, senza caricarla eccessivamente di pathos, senza prendere posizione alcuna. Ci mostra la nuda e cruda realtà della cronaca, senza aggiungere o togliere nulla, mostrandoci una pagina recente della nostra storia sconosciuta ai più. Apprezzabile anche, secondo me, la scelta di far ricorso ad attori non conosciutissimi, seppur bravissimi, in modo da non distogliere la mente dello spettatore dalla vicenda. Unica piccola pecca (che mi induce ad attribuire "solo" un 9 e non il massimo dei voti) è il fatto che la vicenda successiva ai fatti (intendo la vergognosa vicenda politico-giudiziaria che ne è seguita) è stata trattata un po' frettolosamente. Da non perdere