Non avendo ancora letto il libro da cui è tratto non posso fare un paragone ma forse neppure sarebbe giusto,il film va preso per quello che è (un film appunto)e i libri è logico sono ben altra cosa,è impossibile inserire tutti i particolari e le emozioni scritte su carta su di una pellicola. Il film è brillante,ottimo cast seppur sconosciuto,coinvolgente e soprattutto cinico,egoista,insidioso, fornendo un altro quadro realistico della società moderna. Vengono affrontati diversi temi che affliggono la psiche umana anche se come dimostra il film a volte non esistono soluzioni o vie di fuga. Ho apprezzato sopratutto la tematica riguardante la libertà sessuale a partire dalle comunità anni 60 il cui tentativo di salvarsi dalla brutalità e dalla sofferenza della vita attraverso l'edonismo ha fallito nelle generazioni future come nella propria,provocando se non altro ulteriore ipocrisia ed egoismo, anche se non ho ben capito alcune citazioni che forse nel libro sono meglio descritte. Alla fine ho avuto l'impressione di una forte solitudine che attanaglia i protagonisti e in generale questa società,e a poco servono i diversi metodi attraverso i quali si cerca di liberarsene, ci si sente soli anche se circondati da molte persone,anche se omologati o meno alla società, forse si riduce davvero tutto a particelle elementari il cui destino è nascere e vivere soli poichè singoli individui creati così dalla natura? Se non si riesce a sopravvivere alla solitudine,alla crudeltà,all'infelicità dell'esistenza,cinica e brutale in quanto tale allora la soluzione migliore è gettarsi dal balcone come Christiane........
Si può pensare di arrivare a procreare senza contatto fisico?O viceversa,si può pensare di poter procreare tutta la vita in una ricerca tanto affannata quanto disperata del piacere a tutti i costi?la verità,come sempre,sta nel mezzo...il raggiungimento dell'equilibrio interiore e della felicità avviene solamente con la scoperta dell'amore(che può avvenire a qualsiasi età e in qualsiasi momento)che contempla come è ovvio sia la parte fisica che quella puramente speculativa.Il film si presenta cmq in generale abbastanza preciso,con una attenta analisi dello spaccato generazionale dell'epoca...A dire il vero la visione mi ha trasmesso un pò di tristezza mentre la storia mi ha comunque colpito,volente o nolente.In definitiva un film da vedere,ma senza aspettarsi chissà che....farà riflettere ma alcuni spunti che il regista ci consegna(in particolare la realtà hippie) sono forse un pò troppo lontani dalla nostra realtà.
ho giudicato il film piuttosto lento. giudico la trasposizione cinematografica del capolavoro di Houllebecq mediocre anche perchè non troppo fedele al romanzo. bravi gli attori in particolare quello che interpreta Bruno, personaggio polivalente e inquieto e sicuramente più affascinante del fratellastro Michael. da dimenticare la parte conclusiva del film, frettolosa e a tratti incomprensibile. molto bella invece la citazione di Einstein che appare all'inizio.
"in una situazione sessuale perfettamente liberale, c'è chi ha una vita erotica varia ed eccitante, gli altri sono ridotti alla solitudine".
Sono appena ritornato dalla visione del film, dopo aver letto al tempo record (2 notti) il libro di M. Houellebecq. La pellicola si presenta bene, nonostante sia una produzione tedesca: ben girato, montato e interpretato. Un po' noiosa a tratti la regia. Bravo in particolar modo Moritz Bleibtreu che fa Bruno, un Fantozzi dei nostri tempi che avrà la tragedia servita a domicilio. Resta l'elemento sceneggiatura: sembrava di volere tenere buoni certi spettatori. Il film è da 8, ma ragazzi credetemi il romanzo (€4.50 nella versione economica meno del prezzo del biglietto) vale 100!!
Sono un cultore di Houellebecq: ho letto quasi tutti i suoi romanzi (che non andrebbero definiti tali, bensì trattati di sociologia). Le particelle elementari è uscito un anno primo del più maturo "Extension du domaine de la lutte" (l'ho letto in francese ma credo che il titolo italiano sia lo stesso, e cioè "Estensione del dominio della lotta"). Houellebecq è un genialoide scrittore più che emergente, irriverente, intelligente, direi quasi "arrampicatore sociale". Sa su cosa puntare in un mondo dove la crisi di valori e di identità e unanimamente condivisa, che se ne sia consci o meno.
Scrive bene, molto bene, e difatti il film è davvero tanto edulcorato rispetto alle asprezze della scrittura.
Ne viene fuori, nella pellicola, un ritratto piacevole (cinematograficamente, non certo come argomento) e nulla più, ma poco fedele (salvo per dei copia e incolla circa determinate battute copiate alla lettera nel testo). Ma non è questo il problema. Il problema è che il testo è francese, così come la sua ambientazione, e questo ha una connotazione ben precisa. Il film è tedesco (così come l'ambientazione) e questo si nota tanto. Non sono d'accordo con il regista che dichiara in una intervista che per lui Germania, Francia, Italia fa lo stesso. Il cinema tedesco è fatto in un modo, quello francese in un altro. Il sarcasmo pungente tipico di Houellebecq nel film manca, così come le scene fortemente spinte (e su questo posso essere d'accordo, non perchè io sono puritano ma perchè Houellebcq ci fa giù davvero pesante, sarebbe diventato un porno).
Nell'insieme, dunque, dico che il film mi è piaciuto ma non mi ha esaltato, o, se volete, che non mi ha esaltato ma mi è piaciuto.