A me questo film è piaciuto molto: i particolari della narrazione mi hanno affascinato a poco a poco, la caratterizzazione dei personaggi, le loro miserie e le loro nevrosi...ma soprattutto il loro lato oscuro mirabilmente descritto da particolari insignificanti e abilmente casuali.
Mi ha elettrizzato la descrizione di questa famiglia e questa provincia dall'apparenza rassicurante e borghese...il lento movimento a spirale che porta al baratro lo sprovveduto protagonista...la lucida e solare follia della protagonista che vive in una cantina come un topo e che tanto sicura sembra essere nelle convinzioni e nelle idee...il rapporto di estraneità con una madre-matrigna che balla tutto il giorno...l'amore fatale dei due protagonisti e l'etica malsana della promessa d'amore!
Un thriller atipico, piacevolmente francese, aspro e graffiante!
In poche
Brutto...film bruttissimo senza nè capo nè coda. Sconsigliatissimo a chiunque eccetto a quelli che hanno tempo da perdere a forza per un mediocre film. Unica nota positiva: gli attori...tutti abbastanza bravi. Voto:1,5
E' un film sulla perdita della ragione, sul capovolgimento di un'impostata e sgradevole ma conformista perfezione (rappresentata nel prtagonista) sull'impossibilità di coniugare emozioni e logica. E' un film freddo, schizoide ma anche elegante come la sua protagonista, Senta, magistralmente interpretata dalla Smet. Il suo limite però a me sembra risiedere nela sua stessa forza ; cercare di far sentire allo spettatore la violenta seduzione della schizoidia rende il film forse troppo segmentato, troppo scisso e a tratti innaturale. Viene anche da chiedersi: se il protagonista ha una madre così sciocca ed elementare, così prevedibile e scontata certo non può non cadere nella trappola della enigmaticità dell'alter ego della madre: la damigella d'onore.
Non tutti amano il cinema francese, chi cerca i thriller pieni di colpi di scena con scene movimentate non può certo apprezzare un film che si basa sull'analisi psicologica dei personaggi.Questo è un film adatto a spettatori di una certa levatura, non è un film con Jean Claude Damme... L'abilità di Chabrol sta nel tratteggiare con delicatezza e abilità la psicopatologia. Il regista seduce e affascina con un racconto pacato e lineare che pian piano diventa angosciante e perverso. I dettagli psicologici diventano frammenti e indizi che il regista semina nel suo film per diffondere nell'apparente normalità segnali inquietanti di anomalia. Non andate a vedere film come questo se non avete gli strumenti necessari per capirlo. Eviterete di dare giudizi che lasciano trasparire la vostra poca cultura cinematografica.
Chi boccia un grande come Chabrol ha mai visto un film di Rohmer? Un film di Hitchcock? Qualcosa di Kieslowsky? Vabbè, allora tornate al film di Van Damme che avete affittato e buona continuazione.
Questo film e` anche dedicato alle persone che amano i personaggi grotteschi e le relative vicende appartenenti al cinema di Hitchcoch. Qua i personaggi possono essere identificati in ognuno di noi: una madre che viene aiutata economicamente dal figlio, un fratello che si preoccupa della sorella minore, un ragazzo che deve conoscere il nuovo amico della madre. Questo figlio-fratello-ragazzo, e` impersonato da un uomo che si innamorera` di una ragazza con qualche problemuccio mentale, che lui non riscontra al primo acchito, ma che successivamente lo condurra` in quel mondo tanto amato da Hitchcoch.
Questa vicenda occupa due orette che scorrono gradevolmente: al termine resta quel sapore di raffinatezza, incredulità` e divertimento che pochi film nei quali si uccide, riescono a depositare in chi li guarda.
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