Woody allen, il “principe” della commedia americana, che nasce sulla basi instaurate dal grande billy wilder, torna come ogni anno a “ottobre nei cinema!” con il suo nuovo lavoro: anything else.
il regista sembra riprendere a raccontare quelle storie vecchie ma ancora travolgenti di gente comune, che nascono e prendono forma proprio tra le strade di new york, ne ricordiamo il favoloso “misterioso omicidio a manhattan”. allen diventa quasi un pasolini che ci racconta le vicende di quei “ragazzi di vita” con la sua affascinante e pulita satira. questa nuova pellicola rispolvera tematiche d’amore, di amicizia, di odio, il tutto con il sorriso raccontandoci la storia di jerry (interpretato molto bene da jason biggs, protagonista delle ormai avariate “torte americane” – american pie 1, 2 3…), uno scrittore di battute per scenette da cabaret, in preda alle sue insicurezze, ansie e alle sue crisi, che fa diventare il pubblico quasi il suo psicologo, facendolo entrare nel suo mondo. il personaggio rispecchia molto allen, che in realtà doveva interpretarlo egli stesso ma come ci ha riferito nelle interviste:< sto diventando troppo vecchio!>. il film comunque scorre molto bene, e non risulta stancante come il suo ultimo “hollywood ending” che sinceramente non ho apprezzato molto. accompagnato da una leggera musica blues che apre proprio il sipario e ci accompagna per i quartieri di new york, risulta piacevole da vedere, anything else..!
paolo navone
un film ben fatto , curato sin nei minimi particolari, con dei bravi attori e uno splendido regista ho notato che molti si sono lamentati del finale che in apparenza è un pò inconcludente. ma secondo me è proprio questo il punto di forza del film , perchè come afferma lo stesso allen ,nulla inizia e nulla finisce tutto è soltanto un illusione.
Apprezzo moltissimo Woody Allen, sopratutto come regista, ma questa volta non ci siamo. Non è la prima volta che Allen produce film non all'altezza di un "Broadway Danny Rose" o di un "Zelig" e non ho ancora capito perché si senta obbligato a fare cinema quando non è in vena o non ha sottomano una sceneggiatura valida. Irritante l'idea dei doppiatori di far parlare Biggs nello stesso modo di Woody, dato che in v.o. non lo fa.
E' difficilissimo trovare film che ricreino fin dal primo momento un'atmosfera così avvolgente da farti "entrare nel film". Tra questi sono ancora meno i film in cui puoi immedesimarti, o perchè la storia vuole essere scioccante (diventando così però inverosimile) o perchè non aderisce alla realtà di ogni giorno. Woody Allen ha fatto questo in anything else. American Beauty e Anything Else sono il genere di film che ti fa riflettere sulla vita perchè la riflette a sua volta. Uno dei migliori film (non di Allen, ma in assoluto) da vedere e rivedere per distendersi o come mememento. P.S.: Chi non ha apprezzato il film con scuse come non è il solito Allen deve capire che è un bene che non sia il solito Allen. Forse non hanno una vaga idea di quanti film praticamente sulla stessa lunghezza d'onda abbia fatto Woody Allen prima di fare questo film, che è proprio l'inizio del cambiamento che verrà sancito da Match Point
Era ora! Finalmente è tornato il Woody Allen capace di divertire ma anche di far pensare, il brillante ed intelligente autore che si era smarrito negli ultimi anni, con film francamente molto deludenti.
Qui ci si diverte con battute fulminanti e con situazioni e dialoghi forse già visti ma in ogni caso maneggiati con grande ritmo e sapienza registica.
Ed ogni tanto vengono abbozzati anche temi filosofici come nella migliore tradizione alleniana.
Un film piacevole e riuscito.