film come questo riconciliano col cinema come arte.difficile trovare parole giuste x dare una opinione senza eccedere.io lo definisco un capolavoro assoluto...recitato in maniera pregevole da un gruppo di attori affiatati e che meritano tutti la nomination all'oscar recitazioni da far impallidire i vari de niro al pacino e dustin hoffman scusate ma sono ancora sotto shock mi devo riprendere.ciao a tutti
Ragazzi, nn mi son mai sganasciato tanto dalle risate....Visto con degli amici una sera....stavamo per soffocare tutti dalle risate!!! Inutile dire che il film fa schifo(a partire dal cast fino alla regia, salvando solamente la trama che poteva essere carina)
Tarantino gli fa un baffo !!!!
Devo dire che la trama del film è veramente stupenda! Un thriller emozionante se solo gli attori avessero recitato meglio... ma Mirca Viola che attrice è?!?! Vale solo quattro soldi! Cmq gli dò 8 (anche se si meriterebbe di meno) solo per la trama e per tirare un pò su la media dei voti...
Io non ho -nemmeno per un momento, lo confesso- preso seriamente questa pellicola, e mi sono diverito da morire.
Vorrei davvero conoscere il regista, che secondo me è stato frainteso nelle sue intenzioni, e conseguentemente sottovalutato nel risultato.
Trovo che "cattive inclinazioni" sia una parodia intelligente -a tratti geniale- del thriller all'italiana di Serie B, molto in voga nei Settanta e nei primi Ottanta. Assolutamente improbabile nelle ambientazioni, dispersivo e inverosimile nell'intreccio; goffissimo nelle caratterizzazioni, pessimo nella recitazione; abbondantemenmte -quanto del tutto inappropriatamente- condito di porno soft, con una sensualità sciatta da supermercato. Con il suo registro narrativo demenziale e volutamente sopra le righe, credo che il regista abbia voluto parodiare il genere b movie, le pellicole in cui attrici incapaci e bellocce, desiderose di lanciarsi nello show business in virtù dei loro meriti di letto, si cimentavano in questi pornothriller dove ogni scena è buona per sospirare improbabili gemiti di piacere, spogliarsi, dove il riflesso incondizionato della paura è toccarsi con voluttà, dove la recitazione è del tutto fuori sincrono rispetto alla sequenza narrativa e alla logica stessa della scena. Come ha fatto la poca critica che ho letto a non capire che Campanella gioca, ironizza, prende in giro? Ma non avete visto quanto sono banali, al limite del didascalico, le insistenti carrellate su Roma (Castel S. Angelo!!), le scene di folla, così come i messaggi in segreteria del finto killer, la bocca rifatta della giovane tossica (che ha l'espressività e la drammaticità di un ciuffo di sedano), la risata sadica della Bolkan...? ma tutto, tutto è così meravigliosamente improbabile, a partire dai nomi dei personaggi (premio politano!!), che non è possibile credere che il regista non sapesse e volesse tutto questo. non a caso, il giallo non è un giallo: per due dei quattro delitti noi sappiamo chi è il killer (mentre la polizia no, e questo rende patetico -ripeto: volutamente patetico- lo sviluppo narrativo); quello che deve emergere è il vero (e bello) messaggio del film, detto molto bene da florinda bolkan in una scena: "al giorno d'oggi non esiste l'innocenza, esistono solo gradazioni diverse di colpevolezza". qui basta un primo casuale delitto perché le persone scatenino il loro odio represso e agiscano - di persona o per interposta persona-il loro impulso omicida, mentre l'opinione pubblica non fa che commentare in modo becero e sommario e la giustizia o è ottusa (come la giovane volenterosa ma incapace pm) o è in mala fede (come il geniale personaggio del giudice, con le espressioni da teleromanzo, il trapianto dei capelli, che pronuncia l'unica parolaccia del film). E' quello che accade, allegramente quanto sconclusionatamente, nel film, dove la dispersione del'inquietudine e della tensione è massima, volutamente caotica e entropica, come la vita. Bravo Campanella: vorrei conoscerti!