uno di quei film che si ricordano per la vita... perchè fa scompisciare, riflettere, inca**are... un quadro sulla vita di alcuni studenti, liceali e universitari, che in quegli anni hanno segnato la storia, anche se in questo caso potrebbe essere inventata... bravi gli attori, che non escludono il dialogo con gli spettatori, come se a volte fossero direttamente presi in causa.
da vedere e ri-vedere!
film divertente e ironico,simpatico e con belle trovate,interessante anche per chi non conoscesse i fumetti da cui è ispirato.ottimo claudio santamaria e anche gli altri attori.il film puo vantare il primato dell'urinata piu lunga della storia.battute simpatiche.
Mi associo all'idea che è necessario leggere i fumetti di Pazienza per apprezzare appieno questo film, ma a mio parere non dovrebbe essere fondamentale. Nessun spunto interessante, unica scena simpatica rimane l'interrogazione, il resto non dà niente.
film splendido, "Paz£". acido, ironico, tragicomico e geniale. eccellente la regia, ottime le ambientazioni e altrettanto le scelte musicali. bravissimi gli attori, dalla magistrale interpretazione dei personaggi di pentothal, fiabeschi e zanardi all'espressività degna di nota di colasanti, della signorina corona e di infante (mi sentirei di dire genericamente che è stato scelto uno splendido cast, bravi tutti dal primo all'ultimo). ottimi i camei, con un particolare riferimento a ricky memphis, giorgio tirabassi e rosalinda celentano. da profana, grazie a "Paz", ho iniziato ad apprezzare i lavori di Paz, quello vero, il fumettista. un grazie a renato de maria che, con bravura non indifferente, ha saputo realizzare una vera opera d'arte su pellicola e ha fatto avvicinare giovani come me ad un grande autore e ad un gran bel film.
Non essendo un lettore di Pazienza ho subito compreso che il film mi risultava difficilmente intellegibile, che mi mancavano degli elementi chiave e non sarei riuscito ad ottenerli semplicemente dal film, dalla sia visione, anche se attenta. Molti dei commenti sembrano confermare questa mia sensazione.
Ma allora non capisco l'operazione in se, ovvero il senso di costruire un film tenendolo fortemente agganciato ad un preciso riferimento, quello dell'opera di un grande fumettista italiano, senza pero' preoccuparsi di renderlo "pienamente ed autonomamente film" ovvero fruibile anche a chi quel fumetto non lo ha conosciuto. Il film quindi nasce zoppo e privo di individualita' perche' non e' ne un l'uno ne l'altro.
Molto bravi Santamaria e Mazzotta che tengono in piedi il tutto. Per il resto mi sembra solo la solita sfilata di "volti noti amici del regista" e la trita carrellata di consueti luoghi comuni sugli anni 70 gia' visti in 10 film diversi: ampie citazioni da "Porci con le ali", qualcosa di Moretti (la scena dell'esame), la trovata comica della pipi' "molto lunga" che se compare in qualche storia di Fianeschi e' anche vero che sembra copiata di sana pianta da un film di Nuti. Sono sicuro che nei fumetti di Pazienza ci sia ben altro.