A giudicare almeno da questo film, Wang Xiaoshuai rimane ben lontano dal livello degli altri registi cinesi che fanno incetta di allori nei festival europei. IL film inizia comne una "fotocopia" di "Ladri di biciclette", senza averne la tensione drammatica; il vagare senza meta del protagonista per le strade di Pechino appare qualcosa di già visto (forse anche a causa del commento musicale del tutto fuori luogo). UN po' meglio la seconda parte, e carina la soluzione adottata dai due ragazzi di dividersi la biciletta, ma la caratterizzazione psicologica dei protagonisti e dei comprimari resta approssimativa e superficiale e fa troppo ricorso a luoghi comuni e stereotipi. La Pechino di oggi è ferocemente dipinta come il regno dell'ingiustizia e della diseguaglianza, dove i ricchi sono onnipotenti e i poveri cercano vanamente di emergere, ma registi come Zhang Yimou o Zhang Yuan hanno reso la stessa morale in modo assai più pregnante.
Bravo sto cinese cavolo. Per chi come me non ha mai avuto il piacere di vedere le sue opere non posso far altro che essere sorpreso.. Storia semplice e non troppo lenta e smilza come mi aspettavo. Efficace e semplice. Il protagonista è senza dubbio un personaggio così particolare da rimanere assai impresso. Un documento importante di una realtà dei giorni d'oggi.
Film straordinario sulla volontà. Un personaggio, il protagonista, difficile da dimenticare, una Pechino fuori dai soliti clichè. Si respira la stessa poesia del bellissimo "Non uno di meno".