Il film affronta diversi temi delicati che necessiterebbero spazi più ampi di quelli di una pellicola, quindi - apparentemente - la regia sorvola su di essi lanciando degli interessanti spunti di riflessione. In realtà riesce a trattarli, anche con il contributo rimarchevole dell’interpretazione dei protagonisti, con originalità e gusto affondando una lama tagliente nella coscienza dello spettatore. Da vedere.
Dopo vari anni ho rivisto questo film, e se all’inizio mi è sembrato eccessivamente estremo in alcune scene, devo dire che ad anni di distanza l’ho trovato un puro esempio dell’essenza della nostra esistenza ed ancora molto attuale. Un Oscar meritatissimo a Kevin Spacey, che interpreta benissimo l’impiegatuccio sfigato che volente o nolente si lascia travolgere da tutte le persone che gli girano attorno. Pur non essendo il massimo del buon costume, Lester ci affascina soprattutto per sua volontà di un riscatto esistenziale verso le persone che più gli stanno vicino, un riscatto che lo porterà alla sua stessa fine..
dico semplicemente che è un film che appena finito di vedere ti fa pensare solo "cavolo che film!". Alla fine, dopo tanta inquietudine che i personaggi emanano per tutto il tempo, lascia invece un senso di tranquillità. 10!...e non è troppo.