Dopo vari anni ho rivisto questo film, e se all’inizio mi è sembrato eccessivamente estremo in alcune scene, devo dire che ad anni di distanza l’ho trovato un puro esempio dell’essenza della nostra esistenza ed ancora molto attuale. Un Oscar meritatissimo a Kevin Spacey, che interpreta benissimo l’impiegatuccio sfigato che volente o nolente si lascia travolgere da tutte le persone che gli girano attorno. Pur non essendo il massimo del buon costume, Lester ci affascina soprattutto per sua volontà di un riscatto esistenziale verso le persone che più gli stanno vicino, un riscatto che lo porterà alla sua stessa fine..
dico semplicemente che è un film che appena finito di vedere ti fa pensare solo "cavolo che film!". Alla fine, dopo tanta inquietudine che i personaggi emanano per tutto il tempo, lascia invece un senso di tranquillità. 10!...e non è troppo.
(leggere solo se si è già visto il film)
Un capolavoro, qualcosa che va oltre il puro cinema. Sam Mendes incarna tendenze della società moderna in 6 personaggi, ognuno dei quali è protagonista. Angela e Jane rappresentano due teenager dal carattere completamente opposto, ma nonostante questo sono amiche. La prima ha il terrore di essere una ragazza qualunque, perciò parla continuamente delle sue avventure sessuali pur essendo vergine. La seconda, invece, non ha la minima considerazione dei genitori, sembra addirittura non provare sentimenti nei loro confronti, a parte l’odio. Carolyn è la tipica vittima del consumismo che ha come unico scopo la carriera. Trova, infatti, il partner ideale in Buddy Cane, immobiliarista che pone l’immagine davanti a tutto. Nella famiglia Fitts sembrano tutti vittime del colonnello Frank. Oltre a possedere tutti i pregiudizi tipici dei militari, è abituato a plasmare i soldati e a renderli tutti uguali ed uniformi come se fossero automi. Ha fatto lo stesso con la moglie, che non è più in grado di pensare e giudicare. Anche il figlio Ricky è piuttosto apatico, ma appare come un essere superiore a tutto, perfino al padre. Non prova emozioni, ma afferma di vedere l’impronta di Dio in tante cose comuni della vita. Lester l’ho voluto lasciare per ultimo, forse perché è il personaggio che mi ha trasmesso meglio il messaggio del regista o forse perché sono rimasto affascinato dalla solita grande interpretazione di Kevin Spacey. Dopo 20 anni di matrimonio piuttosto piatti, poiché è tenuto in poca considerazione anche dalla famiglia, decide di voltare pagina quando vede Angela. Torna ad essere un adolescente in tutto e per tutto, rifiutando tutte le responsabilità e i doveri che comporta l’essere un marito ed un padre. Si avvolge in un’apparente felicità, che si dissolve alla fine del film guardando la foto della famiglia. Il colpo alla testa mette gli altri personaggi a nudo. Carolyn, nonostante sembrasse odiare il marito, è disperata e forse capisce che tutte le cose che riteneva importanti non lo erano veramente. Jane, che aveva espresso la volontà di vedere il padre morto, inorridisce vedendo la testa sanguinante. Ricky, invece, sembra non subire la situazione, come se pensasse che la morte sia una liberazione per un uomo in una condizione simile. Il monologo finale di Lester, unito alle immagini del sacchetto di plastica che volteggia libero, lascia un messaggio di speranza allo spettatore, che forse si è riconosciuto in uno dei personaggi del film.