CUCHILLO DE PALO DI RENATE COSTA - VINCITORE DELL'ULTIMO FESTIVAL DEL POPOLI - DISPONIBILE DAL 4 MARZO SU WWW.QUEERFRAME.TV.
SARÀ DISPONIBILE DAL 4 MARZO IN VOD (STREAMING O DOWNLOAD) SUL PORTALE WWW.QUEERFRAME.TV IL DOCUMENTARIO CUCHILLO DE PALO DELLA REGISTA PARAGUAIANA RENATE COSTA CHE HA TRIONFATO ALL'EDIZIONE 2010 DEL FESTIVAL DEI POPOLI DI FIRENZE COME MIGLIOR DOCUMENTARIO.
Negli anni '80 il Paraguay vive sotto la feroce dittatura di Stroessner. Rodolfo, omosessuale e zio della regista, vive in controtendenza nella sua famiglia, rinunciando alla carriera da fabbro per rincorrere quella da ballerino. I suoi sogni sono stroncati dall'inserimento del suo nome nella lista dei 108, quella in cui venivano segnati i sospettati di omosessualità, considerata dal regime una devianza alla stregua di un crimine.
Era inverno. Mio padre ci chiamò urgentemente. Il corpo nudo di mio zio giaceva per terra. Si era formata una piccola folla di curiosi intorno che la polizia disperse con fatica. Tutti i miei parenti erano là. Mi chiesero di andare dentro a cercare i vestiti con cui sarebbe stato sepolto. Aprii il suo guardaroba: era completamente vuoto. Quando chiesi a loro di che cosa era morto essi mi risposero: di tristezza. Quella risposta contraddiceva tutti i ricordi che avevo della sua vita. Penso che i miei genitori sbagliarono quando, bambina, mi dissero: "Non devi mai entrare nella casa di tuo zio". Da quel momento, mi incuriosì ogni cosa che mio zio faceva. Rodolfo era diverso. Indossava vestiti appariscenti, ascoltava Elvis e ballava ad ogni festa di compleanno. La cosa strana era che la sua sedia a tavola era quasi sempre vuota. Era l'unico dei fratelli di mio padre che non aveva voluto fare il fabbro come il nonno. In Paraguay negli anni '80, sotto la dittatura di Stroessner, egli aveva voluto diventare un ballerino. Nel mio film cerco le tracce della sua vita e scopro che fu incluso nella 'lista dei 108', e che fu arrestato e torturato. Ancora oggi in Paraguay quando qualcuno ti chiama '108' vuole darti del finocchio, della zoccola. Per più di una generazione, il tempo che durò la dittatura, gli uomini che erano sospettati di omosessualità, come quelli contrari al regime, erano l'obiettivo preferito dei collaborazionisti. Quando mio zio fù liberato, si nascose in un angolo fino a quando le sue ferite guarirono. La storia di Rodolfo ci racconta una parte della storia nascosta e taciuta del mio paese. (Renate Costa)
L'appassionata indagine di Renate Costa attorno ad una complicata misteriosa vicenda familiare, porta faccia a faccia due generazioni, obbligandole al dialogo, e rivelando così parte della Storia recente, taciuta e misconosciuta, del Paraguay. Il documentario ha potuto essere realizzato solo dopo la caduta del partito Colorado (quello di Stroessner) che aveva guidato il paese dal 1947 al 2008, e con molte difficoltà in quanto i personaggi che hanno voluto prestare la propria testimonianza per il racconto hanno scelto l'anonimato per paura di rappresaglie.
Il documentario ha conquistato la giuria del Festival dei Popoli 2010 che ne ha decretato la vittoria con la seguente motivazione: "Questo film riesce a portare avanti un'indagine nella storia familiare della regista e al tempo stesso nella memoria della repressione operata dalla dittatura di Stroessner in Paraguay. Evitando di cadere nella trappola del genere ci offre un film profondamente onesto, personale, politico e femminista".
Disponibile sul portale www.queerframe.tv in VOD (streaming e download) a partire da Venerdì 4 Marzo 2011.
(02 Marzo 2011)
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