3 FilmUP - News Press: FAR EAST FILM 2008

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FAR EAST FILM 2008

18/26 APRILE 2008 - TEATRO NUOVO "GIOVANNI DA UDINE" E VISIONARIO

I primi dieci anni di un festival che non vuole diventare grande…

UDINE - Venerdì 18 aprile 2008 il Far East Film Festival soffierà sulle sue prime dieci candeline. E, ancora una volta, il miracolo sarà compiuto. Quel miracolo che, progressivamente, ha abbattuto ogni distanza - non solo geografica - tra Udine e l'Asia. Quel miracolo che ha reso vicino, e possibile, tutto quello che invece sembrava troppo lontano, troppo esteso per essere contenuto nella dimensione di una piccola città del nordest italiano...

Dieci anni, per un festival, sono davvero tanti! Sono un arco temporale che racchiude entusiasmi, fatiche, scoperte, illusioni, ma anche la determinazione - sebbene vissuta immancabilmente nella scarsità di mezzi e nell'incertezza del futuro - che la strada verso Oriente meritasse - meriti - di essere percorsa. E la collaudatissima, affiatatissima, rete di persone che ha percorso quella strada tra il 2007 e il 2008 si è trovata di fronte a un ventaglio di oltre 1.000 pellicole, poi tradotto in una selezione di 62 titoli provenienti da 11 cinematografie diverse: da Hong Kong alla Cina continentale, dalla Corea del Sud alle Filippine, dal Giappone alla Thailandia, comprendendo Singapore, Taiwan, Malesia e le due new entry Vietnam e Indonesia. Assieme ai film - scelti, come sempre, cercando di offrire uno scenario rappresentativo e significativo della produzione commerciale/popolare più recente - giungeranno a Udine, per festeggiare questo decimo compleanno, una cinquantina di personalità: registi, produttori, attori e attrici che di quelle cinematografie sono il volto, l'immagine, l'icona. In mezzo al gruppo, spiccano molti nomi che il festival udinese ha contribuito a far conoscere in Occidente e che, anno dopo anno, ha continuato a seguire (firme storiche come Johnnie To, Wai Ka Fai e Pang Ho-cheung da Hong Kong, Yamazaki Takashi da Tokyo, Erik Matti da Manila, per citarne solo alcune).

Accanto alle star, ovviamente, anche le promesse: quei talenti che Far East Film si è sempre impegnato a scoprire. E l'autentica scoperta del 2008 sarà indubbiamente rappresentata dall'incontro con il giovane e bizzarro regista giapponese Miki Satoshi, cui il festival dedica un focus di tre film: Deathfix: Die and Let Live (2007), parodia pseudo-mistico dei generi horror e gore; In the Pool, commedia che ruota attorno ad uno specialista in neurologia molto particolare e, infine Adrift in Tokyo, on the road atipico, una lunga passeggiata nel cuore di Tokyo di una coppia improbabile di uomini, idealmente padre e figlio.

Altro parametro fondamentale della selezione, poi, è la precisa volontà di mantenere una finestra sempre aperta sul passato storico delle cinematografie che il Far East Film indaga da oltre 10 anni. Dopo Chor Yuen, la Nikkatsu Action, il musical panasiatico e Patrick Tam, dunque, l'attenzione si è concentrata sul gigantesco "Orson Welles del cinema coreano": mister Shin Sang-ok. L'omaggio - in collaborazione con la Cineteca di Seul- KOFA e il supporto del KOFIC - si svilupperà attraverso la proposta di quattro film tutti girati alla fine degli anni '50 e, fino ad ora, invisibili in Occidente: Confession of a Collage Woman's Confession Student, It's Not Her Sin e A Sister's Garden e A Flower in Hell, capolavoro assoluto che sarà proiettato domenica 20 aprile, giorno in cui cade il Cinquantesimo anniversario della sua prima "apparizione" pubblica a Seul.

Oltre agli incontri quotidiani, al focus su Miki Satoshi e all'omaggio al cinema classico coreano, ci saranno anche due anteprime mondiali: Lost Indulgence del cinese Zhang Yibai (Curiosity Kills The Cat), intrigante e sensuale thriller ambientato in una torrida metropoli al centro della Cina, e il primo episodio dell'attesissima serie Tactical Unit - The Code (nata dal capolavoro noir di Johnnie To, PTU) diretto da Law Wingcheong, prodotto da To in persona e girato in pellicola. Per l'occasione, a presentare il film, salirà sul palco il caratterista più famoso di Hong Kong: Lam Suet. E i suoi fan, c'è da scommetterci, andranno in delirio! Tra le novità di quest'anno, Far East Film - in collaborazione con la Friuli Venezia Giulia Film Commission - organizzerà anche un importantissimo meeting (Ties That Bind, legami che uniscono - 21 e il 22 aprile al Visionario) dedicato ai rapporti produttivi e distributivi tra Europa e Asia. All'incontro interverranno una dozzina di figure-chiave dell'industria cinematografia orientale ed europea. L'iniziativa vuole avviare progetti di produzione e distribuzione tra queste due realtà e studiare ulteriori, possibili, proficue partnership tra le varie industrie.

Made in Japan / Hideo Nakata, re indiscusso del J-Horror, terrà personalmente a battesimo la decima edizione!

L'apertura di Far East Film 10 offre, da subito, un evento irrinunciabile: l'arrivo in carne ed ossa di uno dei maestri mondiali del brivido, l'uomo che ha modificato l'immaginario horror cinematografico contemporaneo. Venerdì 18 aprile, dunque, il compito di tagliare il nastro della decima edizione sarà affidato a Hideo Nakata con l'anteprima internazionale del thriller fantascientifico L change the WorLd, atteso spin-off dei due Death Note che saranno riproposti nel pre-festival (dalle ore 14.00). La clamorosa notizia è rimbalzata da Est a Ovest e i fan più accaniti del J-Horror si sono affrettati a fare i bagagli in vista del fatidico incontro con il maestro del Sol Levante. Nakata, il papà di Ring e Dark Water (per entrambi, ricordiamo, Far East Film è stato il primissimo domicilio occidentale), raggiungerà Udine anche per benedire l'Horror Day del 23 aprile, una delle tradizioni più radicate del festival. All'interno della lunga maratona, Nakata sarà presente con Kaidan (il suo primo film giapponese dal 2002, data di inizio della sua trasferta hollywoodiana): una ghost story classica che segna il ritorno alla origini, un film di samurai tutto nipponico anche nell'espressione e raffigurazione del terrore e della paura. Ma le novità made in Japan non sono certo terminate: quest'anno, tra i 15 film, ci saranno importanti ritorni. E il primo è quello di Yamazaki Takashi, che interverrà anche come ospite e accompagnerà il sequel del poetico Always, melodramma nostalgico e, allo stesso tempo, sbalorditiva e meticolosa ricostruzione del centro di Tokyo anni Cinquanta. Il film - che ha sbancato i botteghini superando il già incredibile traguardo del primo episodio - approda a Udine in anteprima europea e mantiene i toni narrativi dickensiani che hanno portato felicemente al successo l'amatissimo capitolo 1…Sempre nella sezione giapponese - ma agli antipodi - è invece collocato il nerissimo Crows - Episode 0 di Miike Takashi, mitico Japan's king of cult. Miike riprende i temi più congeniali del suo cinema e li inietta in uno yakuza movie dove un istituto scolastico viene dominato da un gruppo di giovani gangster di bell'aspetto. Con una colonna sonora a tutto rock, Crows è un action di alto livello, condito con l'immancabile e sopraffino black humour "alla Miike". La proiezione del film sarà anticipata da uno speciale video messaggio dello stesso Miike, dedicato al festival e al pubblico del decennale. Accanto ai registi più noti, poi, alcuni esordienti di rilievo: il ventisettenne Koizumi Norihiro, che il 25 aprile accompagnerà a Udine Gachi Boy, Wrestling With A Memory (un appassionato dramma sul wrestling); Fujita Yosuke, autore del surreale Fine, Totally Fine; Yoshida Daihachi, scrittore e regista di una delle più estreme e cattive black comedy mai presentate al Festival, Funuke, Show Some Love You Losers! (già destinata a diventare oggetto di culto), e infine, Nakamura Yoshihiro, che con i suo ottavo film The Glorious Team Batista ci offre un avvincente giallo alla Agatha Christie ambientato in un ospedale…

Hong Kong / Sotto il segno del leone: il ritorno di Johnnie To e Pang Ho-cheung
La selezione hongkonghese è caratterizzata dal ritorno di due leoni: Johnnie To, che chiuderà ufficialmente la decima edizione, e Pang Ho-cheung, tra i talenti più puri dell'ex colonia britannica, che sbarcherò a Udine per la terza volta. Di To, leggenda del cinema di Hong Kong (talmente a proprio agio in Friuli che ha voluto girarci, nel 2004, Yesterday Once More), vedremo Sparrow, divertentissima commedia musicale su un borseggiatore/fotografo. To arriverà a Udine con una folta rappresentanza della sua Milkyway Image, compagnia di produzione e distribuzione fondata 11 anni fa, vera fucina di talenti. Con lui l'inseparabile Wai Ka Fai, gli attori Lau Ching-wan e Amy Kwok, la diva Kelly Lin e l'attesissimo Lam Suet. All'altro genio del cinema di Hong Kong, Far East Film dedica invece la notte di sabato 19, quando verrà presentato in anteprima assoluta il suo attesissimo film a episodi Trivial Matters, ironica, lucida e irriverente escursione nel mondo delle relazioni interpersonali tra sesso, amore e vita quotidiana. Pang Ho-cheung, che firma anche il festival trailer, terrà poi un incontro propedeutico al suo cinema mostrando al pubblico di Udine in anteprima mondiale i suoi cortometraggi girati all'età di soli 12 e 14 anni. Si aggiungono alla selezione, formata da un totale di 9 titoli, anche il robusto e serrato thriller poliziesco di Oxide Pang, The Detective, e il wuxia-pian An Empress and The Warriors, diretto dal coreografo Tony Ching Siu-tung (già "autore" delle scene d'azione negli epici Hero, La città proibita e La foresta dei pugnali volanti e anche Shaolin Soccer). Un occhio di riguardo, il Festival lo riserva anche alle produzioni più piccole e indipendenti come il poetico e freschissimo Magic Boy di Adam Wong o l'appassionato racconto Mr Cinema di Samson Chiu, uno dei vari film usciti per il decimo anniversario del ritorno della città alla Cina. Infine, non poteva mancare l'ultima fatica di Sylvia Chang, attrice, regista e produttrice qui alle prese con una storia sentimentale tra un esponente della malavita locale e un'avvocatessa. Un'insolita incursione, per la Chang, nel mondo notturno e metropolitano e violento dei gangster.

Corea del Sud / Thrillermania
Il 2007 ha rappresentato per la Corea del Sud un ritorno in grande stile al genere thriller e psycho-horror. La selezione (in totale 10 film) e gli ospiti coreani di Udine ne daranno conferma! Atteso il regista esordiente di Our Town, Jung Kil-young, film rivelazione di inizio anno, e altrettanto atteso l'autore del film horror del momento The Guard Post: Kong Su-chang (già regista di R-Point, presentato a Far East due anni fa). Con una regia elegantissima, Our Town è incentrato sulla figura di due serial killer che scatenano la loro rabbia in un regolare quartiere urbano apparentemente tranquillo. Ambientato sul confine tra Corea del Sud e Corea del Nord, The Guard Post è un invece un horror violentissimo uscito nelle sale coreane il 4 aprile e di scena al Teatro Nuovo il 23, durante l'Horror Day. Sempre all'insegna delle atmosfere più dark, un film destinato a raccogliere vasti consensi tra il pubblico sarà l'horror in costume Shadows In The Palace (con un cast tutto femminile). Accanto alle ombre del genere horror/thriller, anche i bagliori e la leggerezza della commedia: da non perdere Going By The Book, scritta dall'estroso Jang Jin, che con un ritmo serrato ci porta a seguire una finta rapina come fosse un live-show, e The Happy Life, ballata agrodolce su una banda di quarantenni che formano una rock band…

Gli altri universi / Cina continentale, Malesia, Indonesia, Vietnam, Filippine e Singapore
Accanto a Giappone, Hong Kong e Corea del Sud, Far East Film 10 presenta il gradito ritorno di Singapore con Gone Shopping della regista Wee Li Lin (commedia musicale dolce-amara ambientata interamente in un grande magazzino), del Vietnam, con l'action storico The Rebel e della Malesia, con le due opere più recenti di un talento da scoprire: Mamat Khalid. La prima, Zombie Kampung Pisang, è ambientata in un villaggio colpito da una misteriosa epidemia che ne zombifica gli abitanti, la seconda, Kala Malam Bulan Mangambang, è una stravagante mescolanza di elementi musical e horror, innestati su una base da melò. La new entry dell'edizione 2008 è l'Indonesia con Quickie Express di Dimas Djayadiningrat, esilarante sexy-black comedy su uno gigolò travestito da fornitore "pizza in arrivo" i cui servizi, lo si scoprirà, sono di ben altra natura. E, ancora, da Manila, il film di fantascienza più gettonato della stagione: Resiklo, una sorta di erede di Guerre Stellari in versione filippina, e il blockbuster Love of Siam, racconto intimo di una presa di coscienza sentimentale e umana diretto dal regista Chookiat Sakweerakul (autore del film rivelazione 13-Beloved, visto a Udine l'anno scorso). Dalla Cina continentale spicca poi il ritorno di Feng Xiaogang, il più importante tra i registi di cinema commerciale dei giorni nostri, con The Assembly: uno spettacolare film di guerra, per molti la risposta cinese a Salvate il Soldato Ryan.

HORROR DAY 2008 / Tutti i colori della paura
Se l'ormai storico Horror Day, assieme all'Audience Award, rappresenta il simbolo stesso dell'anima pop di Far East Film, poteva forse non assumere le sembianze di un super-evento proprio in occasione del decennale? No: certo che non poteva. Ed ecco, infatti, lo straordinario asso nella manica. Ecco, infatti, un padrino d'eccezione che conferirà definitivamente lo status di leggenda alla maratona del 23 aprile: mister Hideo Nakata! Sarà lui, come abbiamo già detto, a tenere simbolicamente a battesimo (con Kaidan) il ricco programma della giornata! Sette film per testimoniare che l'Horror Day non si è mai seduto sugli allori e non ha mai smesso di esplorare, meticolosamente, il pianeta del brivido. Specie oggi che il brivido made in Asia, un tempo lontanissimo dalla nostra consuetudine, ha perso parecchio appeal diventando, via via, un oggetto di moda… Quali saranno, poi, gli altri colori della paura? Saranno quelli del filippino Altar, griffato da Rico Maria Ilarde, saranno quelli del sudcoreano Black House, esordio mainstream di Shin Terra, saranno quelli dell'ampia selezione thailandese (una tripletta che riunisce il ghost movie Body, il mistery The Screen e lo splatterone Sick Nurses, già destinato a farsi largo tra i cult dei cult) e saranno, soprattutto, quelli di un altro horror sudcoreano: il sanguinosissimo The Guard Post che, ripetiamo, è appena uscito in patria ed è già presente a Udine in anteprima assoluta!

Flowers In Hell / Un pioniere chiamato Shin Sang-ok
È una vera e straordinaria avventura quella di Shin Sang-ok, considerato il pioniere del cinema coreano, un regista che a partire dagli anni 50 ha sperimentato i generi più diversi, le tecniche e i linguaggi più innovativi, contribuendo alla creazione e allo sviluppo del cinema del suo paese. Ma la carriera di questo cineasta (in seguito anche produttore) è all'immagine di un film d'avventura. Dal suo esordio (1946) in piena guerra di Corea, muovendosi tra le incognite del mercato e le difficoltà poste dalla censura di un governo dittatoriale (1975), Shin Sang-ok riuscì a produrre una filmografia che raggiunse alti livelli nel campo del cinema popolare e in cui si intravedono influenze che vanno dal neorealismo italiano al cinema di Kurosawa. Ancora più straordinaria e rocambolesca (una vera spy story) la vicenda che nel 1978 lo vede protagonista assieme alla moglie nonché sua attrice feticcio Choi Eun-hee. Rapito dagli agenti del governo comunista della Corea del Nord, Shin fu, infatti, obbligato a "soggiornare" per 8 anni in quel paese e a dover collaborare (dopo 4 anni di carcere) alla creazione di un cinema (allora inesistente) e alla realizzazione di film di propaganda. Fuggiti alla fine degli anni '80, Shin e Choi fecero ritorno in Occidente continuando la loro attività tra Hollywood e Seul. Il Far East Film di quest'anno ha voluto ricordare e omaggiare questo artista (scomparso nel 2006), praticamente sconosciuto in Occidente ma che rappresenta una pietra miliare del cinema coreano, attraverso una mini-retrospettiva di 4 film girati negli anni '50. Quattro opere incentrate sulla figura femminile e che riflettono la fase di transizione sociale, politica e culturale nel periodo della ricostruzione post-bellica.

FAR EAST FILM FESTIVAL / Dieci anni da Peter Pan
Ancora una volta, per la gioia dei suoi fedelissimi spettatori, Far East Film trasformerà Udine nella Mecca del cinema asiatico. Una Mecca tascabile, però. Una Mecca a misura d'uomo. Una piccola roccaforte dove ci si impegna a mantenere viva la capacità di provare (provocare) entusiasmo e stupore. Quell'entusiasmo e quello stupore che chiunque ami il cinema, la creatività e la libertà del cinema, non dovrebbe perdere mai. Davvero mai. Anche a costo di abbracciare la dolce filosofia di Peter Pan e ammettere, senza imbarazzo, che per diventare grandi c'è sempre tempo…

www.fareastfilm.com

(09 Aprile 2008)


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