Gabriele d'Annunzio. La storia e il mito
Documentario a cura di Patrizia Veroli
Produzione Istituto LUCE
Gabriele D'Annunzio (1863-1938) è stato certamente il letterato più ritratto della sua epoca. Centinaia di fotografie, caricature, cartoline postali e filmati hanno accompagnato ed esaltato la carriera di uno scrittore fecondissimo che fu anche protagonista di episodi importanti della storia politica italiana. Prima ancora dei primi divi del cinema, egli riuscì a diventare un'icona mediatica che esercitò una forte influenza a livello non solo letterario ma politico e di gusto per diversi decenni.
Questo documentario è basato per la maggior parte su filmati d'epoca, in parte prodotti dal LUCE (tra essi diversi servizi di cinegiornali), in parte acquisiti in vari modi e tempi. Esso comprende diverse sequenze dell'unico documentario autorizzato dal Poeta, Il Lago di Garda, realizzato in data ancora non certa, ma anteriore al 1931. Utilizza anche qualche frammento dell'unico documento sonoro che lo riguardi: in compagnia dei suoi ospiti nella sua lussuosa residenza del Vittoriale, l'anziano D'Annunzio recita scherzosamente alcuni versi della Divina Commedia.
Il documentario ripercorre la vita del Poeta mostrando la sua rapida ascesa letteraria in un contesto europeo ed il suo formidabile contributo a quella estetizzazione della politica, alla creazione di riti e liturgie di cui per molti versi fu erede il fascismo. Esso offre molte immagini di grandissima suggestione: il suo intento è mostrare anche l'uso che ne venne fatto, prima da D'Annunzio, a fini autopromozionali, per mostrare l'evidenza di un uomo, di uno stile e di una vita "inimitabili", indi dallo Stato italiano (durante gli ultimi infuocati giorni dell'interventismo e poi la prima guerra mondiale), ed infine da Mussolini. Il filmato intende sollecitare una riflessione sulla portata retorica dell'immagine, sul suo statuto ambiguo e sulla necessità di accompagnare al "racconto visivo" una analisi di tre sguardi, cioè di tre intenzioni: quella di chi guarda e ritrae, quella di chi è guardato, e quella di chi "consuma" le immagini stesse.
Per la realizzazione di questo documentario, l'Istituto LUCE si è avvalso della collaborazione di diverse istituzioni nazionali e collezionisti privati: l'Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione, la Biblioteca Nazionale Centrale e la Biblioteca e Raccolta Teatrale del Burkardo di Roma, la Fondazione "Il Vittoriale degli Italiani" (Gardone), la Fondazione Primoli (Roma) e la Fondazione Giorgio Cini (Venezia), gli archivi Augusto Traina (Viareggio), Angelo Conti (Roma) e Nicola Guerra (Montorfano).
(27 Febbraio 2003)
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