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Molto incinta
Dopo aver fatto scoprire a Andy Stitzer/Steve Carell il piacere della prima volta nel divertente "40 anni vergine", del 2005, il regista Judd Apatow ne riprende uno dei protagonisti, Seth Rogen ("Tu, io e Dupree"), per infilarlo nei panni di Ben Stone, alle prese con le responsabilità della vita adulta in "Knocked up", lanciato nelle sale cinematografiche italiane con un titolo che richiama alla memoria "Quasi incinta", dimenticata commediaccia diretta nel 1992 da Michael DeLuise.
Infatti, fannullone che condivide con i quattro amici conviventi una grottesca passione per il cinema e la realizzazione di un sito internet in cui sono riportate tutte le sequenze di sesso affrontate da celebrità dello spettacolo, Ben si ritrova una sera a letto con Alison Scott, giornalista televisiva interpretata da Katherine Heigl ("100 ragazze"), per poi scoprire le conseguenze di un rapporto consumato in maniera incosciente senza prendere precauzioni.
Ed è sull'evidente contrasto che intercorre tra la determinata serietà della ragazza ed il comportamento da eterno adolescente di Ben che Apatow costruisce principalmente la pellicola; mentre ritroviamo con piacere, nei panni del padre di lui, l'Harold Ramis di "Ghostbusters-Acchiappafantasmi", ed in quelli della sorella ed il cognato di lei gli stessi Leslie Mann e Paul Rudd del succitato film interpretato da Carell, il quale fa anche un'apparizione nei panni di sé stesso.
Come pure Jessica Alba, Andy Dick, Eva Mendes e James Franco, man mano che, al di là di inevitabili equivoci tipici del genere, una buona dose di risate viene suscitata soprattutto dalla manifestata ossessione per l'universo della celluloide, con dialoghi costruiti quasi esclusivamente tramite citazioni di titoli come "Guerre stellari" e "Munich"; per non parlare del momento in cui il protagonista, fumando uno spinello mentre indossa una maschera anti-gas, si cimenta in un'assurda imitazione di Darth Vader.
Sono questi elementi, insieme ad un memorabile campionario di esilaranti battute, a compensare i non sempre convincenti ritmi narrativi di una commedia dall'accennato retrogusto sociale, volta sì a ribadire che le cose buone vanno sempre in coppia, ma penalizzata in parte da un'eccessiva durata (126 minuti!) che quasi ci spinge ad avvertire concretamente i nove mesi di gravidanza di Alison.
Quando si dice suggestione.
La frase:
- "Sono la cosa più bella che ti sia mai capitata?"
- "Sì!"
- "Cavolo, mi dispiace per te".
Francesco Lomuscio
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