Mifune - Dogma 3
Nella primavera del 1995 a Copenaghen, quattro registi di fama internazionale: Thomas Vinterberg, Lars Von Trier, Kristian Levring e Soren Kragh-Jacobsen, si riuniscono per fare un'azione di "soccorso" nei confronti del cinema, perchè dagli anni '60 la tendenza delle produzioni cinematografiche è stata quella di eccedere nelle forzature e nello sviluppo delle tecnologie atte ad esprimerle. Ogni storia è stata trasformata in un illusione per accalappiare lo spettatore, eliminando ogni tipo di sensazione ed emozione reale. Questi quattro registi sentendo il peso di tutta questa limitazione della spontaneità, hanno deciso di firmare un documento che non è una camicia di forza ma, al contrario, è una maniera per potersi purificare. Ogni regista fa una sorta di voto che lo obbliga ad attenersi ad alcune regole mentre gira il film. Tra le altre cose, la pellicola deve essere girata sempre in esterni, a colori e con le luci naturali, usare una telecamera a spalla, e evitare le scene di azione superficiale (quelle con omicidi, armi, eccetera). Mifune, è uno di questi nuovi film, e il titolo non è casuale: nel'97, infatti, è morto Toshiro Mifune, che nel film "I Sette Samurai" interpretava il ruolo di un uomo che vuole essere un samurai ma è solo un contadino. Tra questo personaggio e il protagonista del film c'è un parallelismo, una similitudine che hanno dato l'idea per il titolo. Il regista è Soren Krag-Jacobson ("Rubber Tarzan", "L'isola in Via degli Uccelli") che ha accettato senza esitare l'idea di Dogma'95, e che ha voluto lanciare un messaggio: "mentire non ti salverà dal tuo passato". Il protagonista è Kresten (Anders W.Berthelsen) uno yuppies che per la prospettiva di una brillante carriera non ha rivelato a nessuno, nemmeno a sua moglie Claire (Sofie Grabol), delle sue umili origini di contadino. Durante la prima notte di nozze, viene avvisato della morte del padre. Il fratello Rud (Jesper Ashlot), ritardato mentale, è rimasto solo e ha bisogno di cure, perciò assume un'infermiera Liva (Iben Hjejle), anche lei con un passato nell'ombra. È così che la verità, inevitabilmente, viene a galla. Il film ha ricevuto l'orso d'argento al festival di Berlino del 1999.
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