La pianista

Gran Premio della Giuria e Palma d'Oro per i due protagonisti a Cannes, il film di Michael Haneke è ancora una volta una storia complessa, e ha diviso gli animi al Festival, soprattutto per la controversa figura femminile, eccezionalmente interpretata da Isabelle Huppert. Dispute comprensibili per altro, se si riflette su questa donna, rinomata insegnante di pianoforte al Conservatorio di Vienna che, per sfuggire all'oppressiva figura materna e all'isolamento in cui si trova, frequenta cinema porno e peep-show.
Erika deve fare i conti con una sessualità costruita sulle basi del voyeurismo e della violenza masochista, che la allontanano ancor più inesorabilmente dalla vita sociale.
Totalmente incapace di costruire rapporti umani, Erika è un personaggio duro, ai limiti della cattiveria, con i propri allievi e inflessibile persino con il giovane studente deciso a sedurla. Tanto distaccata e irremovibile sulle regole che impone al giovane prima di lasciarsi toccare, quanto remissiva e arrendevole in seguito.

Il regista austriaco Haneke si ispira ad uno dei romanzi della scrittrice Elfriede Jelinek e con il suo particolare uso della macchina da presa racconta la complessa storia di una nevrosi. Attraverso lunghi piani sequenza e scene ad inquadratura fissa, il regista sviluppa con un'attenta analisi il ritratto di una donna la cui personalità è in continua lotta con se stessa, con gli altri e soprattutto con la propria incapacità di amare. Analiticamente e quasi senza passione il regista procede nella presentazione di Erika e la prospettiva allontanata con la quale la guarda paradossalmente, permette allo spettatore di entrare nel vivo e sentire il silenzioso, a tratti inconscio, tormento della donna; colpisce così la spietatezza di Erika ma se ne comprende la susseguente totale sottomissione al giovane studente.

Una parte straordinariamente difficile ma non per un'attrice come la Huppert che riesce a fondersi nel personaggio e vivere così intensamente le torture del suo animo. Le fa da contraltare il giovane Benoit Magimel che altrettanto intensamente si lascia trascinare dalla personalità di questa donna sostenendo con eccezionale sicurezza i lunghi primi piani di Haneke e la lotta psicotica con Erika.

Valeria Chiari

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