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Irina Palm
Non capita spesso di iniziare con un'avvertenza di questo genere, ma il contenuto di questa recensione è destinata ad un pubblico adulto, quindi se siete minorenni o particolarmente sensibili si raccomanda di passare al commento di altri film. Fatta questa doverosa precisazione chi è rimasto capirà la ragione qui di seguito e anche perché Irina Palm sia un prodotto assolutamente da visionare.
Il nipote di Maggie è gravemente malato e ha bisogno di cure molto costose. I suoi genitori e la stessa Maggie non guadagnano abbastanza e non hanno aiuto dallo stato né prestiti dalle banche. La signora di mezza età del resto ha serie difficoltà a trovare lavoro, finché non capita in un locale sexy. Ovviamente la donna è troppo attempata per esibirsi, ma ha come si dice in gergo le "mani d'oro". Così si mette in una cabina speciale in cui l'unico contatto tra "cliente" e "professionista" avviene attraverso un buco nel muro nell'anonimato più totale, attraverso il quale Maggie provvede alle "esigenze" di chi si trova dall'altra parte con la propria "manualità". Il senso di tutte queste virgolette sarà chiaro leggendo la frase tratta dal film poco più sotto. Così la donna diventa famosa nel giro e assume il nome d'arte di Irina Palm, per l'appunto.
Probabilmente solo gli inglesi sono in grado di affrontare argomenti scabrosi con una grazia ed una leggerezza senza rivali nella cinematografia mondiale. Nonostante il tema sia, come si può ben capire, assolutamente esplicito non c'è un solo momento in cui situazioni o immagini siano davvero volgari, perché sono anzi sempre improntate ad un divertito imbarazzo. Sarebbe un errore guardare questo film o le "attività" della protagonista con atteggiamento censorio, tanto più che questo mestiere viene praticato per amore del nipote. Tante volte si dice che le madri sarebbero disposte a qualunque cosa per i figli. Perché la stessa cosa non dovrebbe essere vera anche per le nonne? E c'è un limite morale a questo "qualunque cosa" di cui si parla? Questi sono i temi di Irina Palm, e il regista si mantiene in un difficile equilibrio senza mai scadere nella banalizzazione, nella lacrima facile o nella grossolanità.
Irina Palm è un film spassoso, in grado di regalare molte risate, ma anche diversi momenti di autentica commozione ed una bella rivincita sulla mentalità ristretta di una comunità bigotta ma certamente non virtuosa. In conclusione abbiamo un finale senza sbavature, con una chiusura concisa ed essenziale, cosa che accade davvero di rado.
La frase:
- "Sai cos'è un eufemismo?"
- "No"
- "Neanch'io. Me l'ha detto il mio avvocato"
Mauro Corso
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