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I peggioriLa recensione del film a cura della Redazione di FilmUP.com di Rosanna Donato09 maggio 2017Voto: 7.0
Massimo (Lino Guanciale) e Fabrizio (Vincenzo Alfieri) Miele, sono due fratelli squattrinati e senza prospettive che vogliono garantire un futuro migliore alla sorella tredicenne Chiara (Sara Tancredi). Massimo ha trovato lavoro come manovale in un cantiere gestito da Durim Basha (Tommaso Ragno), un uomo albanese che sfrutta i propri dipendenti, per lo più extracomunitari. Fabrizio invece, laureato in legge, è impiegato all'archivio del tribunale, dove lavora al fianco di Arturo (Francesco Paolantoni), ex gloria dei tribunali indolente e nichilista.
Quando l'affitto arretrato si fa sempre più pesante e Chiara viene sospesa da scuola a causa di una rissa, ecco che per i fratelli Miele sembra arrivata la fine. Il giudice non aspetta altro per togliere loro l'affidamento della piccola. Devono trovare i soldi e devono farlo al più presto. Un furto mascherato sembra la cosa migliore non avendo valide alternative. Ma quella che era partita come una rapina, si trasforma in qualcosa di inaspettato: al posto dei soldi i fratelli trovano i passaporti sequestrati ai dipendenti extracomunitari. Quando la polizia arriva sul posto, poco dopo che Massimo e Fabrizio sono scappati, trovano i passaporti e quello che era partito come un atto criminale, si trasforma in un gesto di grande eroismo cittadino. I due diventano così "eroi a pagamento". Questa la trama della pellicola che segna l’esordio alla regia dell’attore Vincenzo Alfieri. Quest’ultimo, conosciuto per aver interpretato tra i più recenti “Niente può fermarci”, ha il merito di aver dato vita ad un film che si discosta molto dalle solite commedie italiane e si avvicina al genere dell’action comedy. Nonostante si assista a scene prevedibili, a colpire sin da subito del progetto è la capacità del regista di destreggiarsi sapientemente tra le tecniche più disparate: prima fra tutte quella di spiegare solo in seguito cosa è successo veramente e il perché di alcune dinamiche che si vengono a creare, oppure mostrare attraverso le immagini il piano originale per poi far vedere come si sono verificati davvero i fatti. Tra l’altro, non è semplice unire le scene d’azione e quelle divertente in modo equilibrato, ma Alfieri riesce nell’intento. È proprio per questo motivo che, oltre ad essere una pellicola adatta a grandi e piccoli, difficilmente tenderà ad annoiare lo spettatore. Il ritmo, infatti, è molto serrato e la colonna sonora, che contiene musiche morderne e altre meno contemporanee ma molto note al grande pubblico, è graffiante. Una fotografia pulita e nitida è quella che ci viene mostrata ne “I Peggiori”, interpretata da un sorprendente Lino Guanciale. A lui va il merito di aver dato vita ad alcuni dei momenti più esilaranti della pellicola. Ricordiamo che, diversamente da Alfieri (anche lui molto credibile), per l’attore è la prima performance cinematografica in una commedia, anche se già in televisione spesso ha trasmesso questa sua vena comica. La riuscita del progetto è da attribuire anche al linguaggio adottato, in quanto emerge una contrapposizione tra quello ‘terra a terra’ usato da Massimo e la piccola Chiara e quello più ‘elegante’ e ‘accademico’ di Fabrizio, Vincenzo Alfieri. A coinvolgere il pubblico è anche l'umorismo giocato sulla diversità di dialetti (romano e napoletano), sui pregiudizi e sulla diversità di carattere dei due fratelli: Massimo è un uomo irresponsabile, spesso crea problemi ma ha un cuore grande. È consapevole di quello che sta accadendo, ma non riesce ad affrontarlo con la maturità giusta; Fabrizio è l’esatto opposto ed è colui che tentenna nel momento in cui le cose si fanno più complicate perchè, a differenza del fratello, lui in quanto avvocato conosce i rischi delle loro azioni. Come abbiamo accennato, alcune scene sono prevedibili anche se in realtà questa prevedibilità emerge a tratti: se da una parte sai che succederà qualcosa che li metterà nei guai, dall'altra non sai cosa aspettarti veramente. Nel film sono presenti citazioni di film e personaggi illustri della letteratura, inseriti in modo che lo spettatore possa divertirsi. La pesantezza non è certo una caratteristica del film, se non a livello visivo per via delle innumerevoli tecniche adottate che, talvolta, danno vita a scene confuse (soprattutto in quelle d’’azione’). Tra queste, l’effetto speciale che ricorda le immagini dei fumetti, come se Alfieri volesse sottolineare che i due protagonisti sono per tutti degli eroi come, appunto, quelli dei fumetti. La storia è originale, se si pensa al panorama cinematografico degli ultimi anni, e la sceneggiatura è ben curata. Alcune battute, infatti, sono molto intelligenti e accattivanti, altre invece risultano un po' banali (raramente), ma possiamo dire che si tratta di una commedia diversa dal solito, che diverte e allo stesso tempo permette di riflettere su temi importanti, gli stessi sui quali Vincenzo Alfieri (e tutto il cast) ironizza e costruisce le sue battute ad effetto. Un consiglio è quello di seguire attentamente la pellicola perché alcune battute sono poco chiare. Questo, probabilmente, dipende dall’uso di un dialetto napoletano molto stretto. La frase dal film:
"Non sono degli improvvisati, questi sono dei protagonisti" I FILM OGGI IN PROGRAMMAZIONE: In evidenza - Dal mondo del Cinema e della Televisione. |
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