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I cinghiali di Portici
Per la sua forma ovale, il pallone da rugby "ha rimbalzi imprevedibili come il mondo, che è schiacciato ai poli", dice uno dei personaggi. Quindi non si può giocare d'anticipo e conta molto la forza, in questo sport ma anche nel contesto vissuto dalla squadra che dà il nome al film. Il regista Diego Olivares è stato avvocato civilista, poi ha girato due corti e un documentario sulla dismissione dell'ospedale psichiatrico Frullone di Napoli. L'ispirazione per questo suo debutto nel lungometraggio deriva dalle lettere che un amico gli scriveva da una comunità, perciò Olivares ha lavorato con ragazzi provenienti da esperienze diverse (rugby, tossicodipendenza, recitazione), portandoli a vivere alcune settimane - prima delle riprese - a contatto con gli ospiti della Comunità "il Pioppo", struttura per il recupero di minori a rischio. Ciò ha prodotto il collante tra gli attori ed un effetto realistico, perchè è proprio in un ipotetico luogo simile che si svolge la storia, attraverso cui ci conducono le voci confidenziali dei protagonisti. Un ambito non casuale per uno sport che in Italia è marginale - quanto queste giovani esistenze sotto custodia della Giustizia - e non ha potere salvifico in un'opera che rifiuta di essere pietistica, edificante e consolatoria. Per il gruppo di "drogati, mariuoli, cervelli ingrippati" la squallida spiaggia di Portici è solo una parentesi fatta di memoria che "serve a tenere i pezzi attaccati" e di sogno, dato che la vita è fuori di lì, visibile da un cannocchiale con il quale si può pure scrutare il cielo in cerca di alieni. Spazio e tempo però sono qui, adesso, nessun cambiamento in prospettiva e non si gioca facendolo con amore ma per dignità.
A causa delle purtroppo ormai croniche traversìe distributive, la pellicola esce ora ma era pronta già nel 2003 (menzione per la sceneggiatura al Festival di Torino di quell'anno). Come dice l'autore, "un'opera prima deve essere imperfetta, perché dell'inesperienza faccio materia".
Figuriamoci, nulla da obiettare.
La frase:
- "Preferisci la finale o una scopata con Claudia Schiffer?"
- "La finale, con la Schiffer in mezzo al pubblico, perché si innamorerebbe del mio gioco"
Federico Raponi
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