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Harry Potter e la pietra filosofale
La stagione dei film per ragazzi, ma non solo, si è ufficialmente inaugurata con l'uscita di "Harry Potter e la Pietra Filosofale". L'attesa ormai è giunta all'apice, in Inghilterra ed in America sono stati polverizzati i record di incassi per il primo weekend di programmazione, con file incredibili fuori dalle sale. Il motivo? Beh, sicuramente i milioni di copie vendute dei libri della Rowlings, poi il fenomeno sociale (provate a dire il nome di Harry Potter in una classe scolastica e vedete cosa succede) e non ultimo il dilagante gioco di carte, che, se possibile, riesce quasi ad avere più successo dei libri e del film (Pokemon docet).
La trama, per i pochissimi che non dovessero conoscerla, ruota intorno alle vicende di un ragazzo, Harry Potter appunto, che al compimento del suo undicesimo compleanno riceve una lettera di invito da Hogwarts, l'Università per Maghi. Un evento a dir poco sorprendente, tanto quanto il misterioso Hagrid (Robbie Coltrane / "Goldeneye" e "Il Mondo Non Basta"), un enorme e burbero omaccione, incaricato di scortarlo. Ma questo è solo l'inizio, Harry scoprirà una sorta di mondo parallelo a quello che lui conosce, abitato da persone che, come lui, possono praticare la magia; e la cosa ancora più sconvolgente sarà rendersi conto che lui è la persona in assoluto più famosa di tutta questa comunità.
La pellicola di Chris Columbus ("Mamma Ho Perso l'Aereo"), che si è avvalso della consulenza della stessa Rowlings, è fedelissima al romanzo in ogni suo aspetto. Luoghi, personaggi, dialoghi, situazioni, tutto ricalca pedissequamente, forse anche troppo, l'opera della scrittrice. Se da un lato questo si rivela uno dei punti di forza, visualizzando quello che gli spettatori già hanno immaginato ed evitandogli traumi, dall'altro è il punto debole del film. Il ritmo di un libro è sicuramente diverso da quello di un film e le due ore e mezza di Harry Potter possono essere eccessive specialmente per un pubblico di giovanissimi. Inoltre la lunga prima parte verte essenzialmente sullo stupore di Harry per la sua nuova situazione e sulle piccole gag che si creano tra i giovani personaggi. Il regista indugia a lungo sui primi piani dei protagonisti e sullo scenario di Hogwarts penalizzando il ritmo della narrazione. Soltanto in un secondo tempo l'inserimento di una nota di thrilling e mistero aumenta la partecipazione dello spettatore.
Scenografie eccezionali ed effetti speciali, peraltro non molto invasivi nella loro costante presenza, di altissimo livello impreziosiscono il tutto. L'ottimo casting è la ciliegina sulla torta. Daniel Radcliffe incarna perfettamente il figlio dei coniugi Potter, come anche Rupert Grint ed Emma Watson sono dei perfetti Ron ed Hermione. Nella parte dei professori dell'università di Hogwart troviamo attori di sicuro spessore: Richard Harris ("Il Gladiatore") è Albus Silente, Alan Rickman ("Robin Hood") è Piton, Ian Hart ("Terra e Libertà") è Raptor e Maggie Smith ("Un Te con Mussolini") è la professoressa McGranitt. Il successo è assicurato, il secondo film è già in produzione, quindi non mi resta che augurarvi buona visione.
La frase: "Lo sapevate... voi sapevate che io sono un mago?"
Curiosità: molti degli attori adulti, come Alan Rickman e Richard Harris, hanno accettato la parte soprattutto a causa delle incredibili pressioni di figli e nipoti.
Indicazioni: Non riuscite a smettere di leggere Harry Potter, state febbrilmente aspettando l'uscita del quinto libro... allora non potete disattendere questo evento.
Valerio Salvi
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