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Giovani aquile (Flyboys)
La prima guerra mondiale ridipinta sotto i nostri occhi dal regista Tony Bill con il pretesto di raccontare le vicende eroiche della compagnia La Fayette: la stessa menzionata dal cane Snoopy nelle sue fantasticherie vestito da Barone Rosso...
1916. In Europa impazza la prima guerra mondiale: Francia e Inghilterra si trovano impegnate in guerre di trincea con la Germania. Malgrado la volontà del proprio Paese a rimanere neutrali, molti giovani statunitensi decidono di arruolarsi volontari per appoggiare gli alleati in varie mansioni e "divisioni". Tra queste c'é quella di piloti di aeroplani, un'innovazione tecnologica destinata a cambiare il Mondo...
Genere difficile quello "aviatorio", di cui probabilmente il ricordo più vivido appartiene a un altro Tony (Scott) con il suo "Top Gun". "Giovani aquile" di Tony Bill (produttore di film come "La stangata" e "Taxi Driver") riprende i toni eroici della pellicola del suo collega, del resto con un soggetto del genere non poteva essere differentemente, e tenta di innalzarlo a "colossal aereo" stile "Pearl Harbor", ma con meno mezzi, confezionando un titolo ridondante. Regia ipocrita, "da propaganda militare", caratterizzata da enfasi sentimentali atte a ridisegnare l'esercito come un luogo di amicizia, onore e buonismo, ma che riesce a raccontare dignitosamente la trama dell'eroico Blaine Rawlings (James Franco), un cowboy caduto in disgrazia, e dei suoi compagni aviatori. Tra amori fugaci, esplosioni, e "breefing" di missioni aeree (quella contro lo Zeppelin è davvero spettacolare) il film si dipana presentando una recitazione "giovane" (ricordate le interpretazioni dei protagonisti de "L'attimo fuggente"?) e una trama scontata. Peccato, viene da dire, perchè la storia vera cui il film si ispira, che nel Cinema ha un precedente illustre come "Wings" di William Wellman del 1927, è davvero bella e affascinante.
Su James Franco: il bell'attore ci prova a fare del suo meglio per apparire maturo e disinvolto, ma forse riesce solo nel secondo intento. Cowboy disgraziato, John Wayne alla "matriciana", attore incerto tra l'essere protagonista o auto esiliarsi a "spalla". Indeciso.
In chiusura: "Giovani aquile" non riesce nell'intento di appassionare nel modo giusto lo spettatore che in due ore e venti di film finisce per annoiarsi ritrovandosi davanti un James Franco impacciato, un Jean Reno incollato alla parte della "Pantera rosa" (se ne libererà mai?), e una trama prevedibile quanto ingannevole.
Loffio.
La frase: "...fatemi indovinare: voi siete venuti a giocare con gli aeroplanini?..."
Diego Altobelli
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