Ferite Mortali
Iniziamo da una novità che mi ha decisamente stupito in un film del genere: i dialoghi iniziano non con i titoli, ma addirittura durante i promo delle case di produzione. Una scelta innovativa che comunque lascia inalterato il valore del film, non certo epocale.
Orin Boyd (Steven Segal / "Trappola in Alto Mare - "Decisione Critica") è il classico poliziotto non molto ben visto dai superiori per i suoi metodi piuttosto spicci, che comunque raggiunge sempre lo scopo che si è prefisso (vi ricorda nulla?). Il capo della polizia stanco di lui lo trasferisce nel peggior distretto, il quindicesimo, sotto il comando di una donna: l'ispettrice Mulcahy (Jill Hennessy / serie TV "Law & Order"). Questa nuova locazione si rivelerà ancora più pericolosa della precedente, infatti i poliziotti del posto sembrano essere tutti corrotti e d'accordo tra loro (vi ricorda nulla?). In questo contesto si colloca lo spacciatore Latrell Walker (DMX, noto rapper), che ha intessuto saldi legami con il gruppo di poliziotti corrotti ed è disposto a tutto per mantenerli. Nemici davanti, nemici alle spalle, Orin Boyd sembra essere in una situazione senza via di scampo.
Beh, la trama non vi ha ancora smosso nulla? Probabilmente non avete visto molti film degli anni settanta, di fatto si tratta di un cocktail costituito in gran parte da "Una 44 Magnum per l'Ispettore Callaghan" con un pizzico di "Serpico". Uniche note di colore la regia molto spettacolare, a cura di Andrzej Bartkowiak ("Romeo non Deve Morire") e le solite mosse di arti marziali di Steven Segal, maestro del genere, che se è vero che risulta un attore decisamente mediocre (più passa il tempo e più assomiglia a Bud Spencer) almeno non lesina mai sulla spettacolarità.
Nel complesso sicuramente potrà essere apprezzato dagli amanti del film d'azione senza alcuna altra pretesa. Colonna sonora rap-metallica, in linea con i protagonisti.
La frase:
- "T.K. portaci qualcosa da bere."
- "Amico, anche se ho un bar non sono mica Isaac di Love Boat!"
La chicca: Il dialogo finale del talk-show, mentre scorrono i titoli di coda, è degno del miglior spogliatoio di una squadra di calcio (chi c'è stato sa cosa intendo, e chi non c'è stato può farsene un'idea).
Indicazioni:
Se avete visto tutti i film di Segal non potete certo perdere questo.
Valerio Salvi
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