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Est ovest
In un epoca recente, immediatamente dopo la Seconda Guerra Mondiale, nei paesi al di là di quella che dopo verrà definita "la cortina di ferro", degli uomini hanno vissuto dei drammi che hanno messo a dura prova la loro consapevolezza di essere Uomini. Milioni di sovietici hanno risposto al richiamo di Stalin che nel 1946, invitava i "Beloemigrant", gli emigranti bianchi, a tornare nella Madre Russia per ricostruirla. Al loro arrivo però l'accoglienza non era quella aspettata, vengono maltrattati e rinchiusi, e poi deportati per un periodo di tempo indefinito, e anche le loro famiglie, quelle che si sono fatte in territorio straniero, subiscono la stessa sorte. Vengono privati del passaporto e di qualsiasi cosa possa, anche solo minimamente, ricordargli la parola Libertà. Fino all'epoca in cui questa situazione non cambia, questi uomini vivono in una condizione che può minare la loro capacità di sopravvivenza. Sono delle piccole grandi storie di Uomini, dei quali il mondo occidentale non è stato, a lungo, a conoscenza. Per tanti anni, durante la guerra fredda, milioni di vite venivano martoriate fino ad eliminarne l'anima, e niente si sapeva di loro: esseri inesistenti che urlavano in silenzio. Questa è la storia di una famiglia proveniente dalla Francia, un russo di nome Alexei (Oleg Menshikov "Il Barbiere di Siberia", "Il Sole ingannatore"), sua moglie, di nazionalità francese, Marie (Sandrine Bonnaire "Confidenze ad uno sconosciuto", "Il colore della manzogna"), e il loro figlio Serioja (Ruben Tupiero e Erwan Baynaud) credono all'accorato appello di Stalin, ci credono per tanti motivi. Alexei ama la sua terra, come quasi tutti gli emigrati, e Marie ama tanto il suo uomo da credere nei suoi ideali. Ma il rientro non è roseo e pieno di speranza come avevano sognato, i toni grigi sono predominanti, e il pensiero è l'unico modo di volare via. Per fortuna Alexei è un dottore, quindi non subisce la sorte degli altri suoi connazionali, viene mandato a Kiev e gli viene assegnato una camera in un appartamento statale. Le reazioni a questo "ingabbiamento" sono opposte e finiscono per rovinare il rapporto tra i due. Mentre Alexei aspetta passivo e sopporta la condizione, Marie si rifiuta, non accetta e desidera solo il momento in cui riuscirà a scappare. Tutto quello che dovranno patire i due coniuge li porterà a comprendere il vero significato di libertà e di quale sia il prezzo che spesso bisogna pagare per ottenerla.
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