In dvd le difficoltà matrimoniali da ridere di Finché giudice non ci separi e Finalmente sposi

La fortuna di un giudice è che giudica le colpe degli altri, ma mai le proprie.
Ne sa qualcosa Augusto Fornari in “Finché giudice non ci separi”, diretto dal fratello Toni in coppia con l’esordiente Andrea Maia e che lo vede nei panni di un padre separato cui il giudice Francesca Inaudi toglie casa e figlia, costringendolo anche a pagare mensilmente un cospicuo assegno alla moglie.
Un Augusto Fornari separato come anche i suoi tre amici dai volti di Luca Angeletti, di un Simone Montedoro sciupafemmine e del già citato Toni Fornari; quest’ultimo la cui consorte ha grottescamente diviso il loro appartamento utilizzando il nastro della polizia municipale.

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Tutti amici che cercano di stargli vicini in questo suo difficile momento di crisi, arrivando anche a trovargli un appartamento economico in cui alloggiare che, appartenuto a transessuali (!!!), è collocato proprio vicino a quello di una inquilina molto poco gradita.
Tutti amici che, tra accidentali scambi di smartphone e un’esilarante incursione del protagonista durante la celebrazione di un matrimonio dove troviamo anche il Cozzaro nero vanziniano Stefano Ambrogi, grazie alle loro lodevoli performance contribuiscono a rendere decisamente gradevole e divertente una scorrevole ora e venti di visione comprendente nel cast, tra gli altri, Michela Andreozzi, Stefano Fresi, Ettore Bassi e il caratterista Lallo Circosta. Una circa ora e venti di visione destinata, inoltre, a suggerire che gli sposati si dividono in tristi e separati e che, con trailer quale contenuto speciale, è CG Entertainment (www.cgentertainment.it) a rendere disponibile su supporto dvd, in collaborazione con Minerva pictures.
La stessa CG Entertainment che, rimanendo nell’ambito di commedie italiane d’inizio terzo millennio, insieme a PFA lancia su disco digitale anche “Finalmente sposi”, diretto dal veterano della risata napoletana Lello Arena e visto nelle sale cinematografiche nel Gennaio 2018.
Trattasi del secondo lungometraggio per il grande schermo interpretato dai Monica Lima ed Enzo Iuppariello, che, meglio conosciuti con lo pseudonimo Arteteca, rientrano tra i noti volti comici partenopei della trasmissione televisiva “Made in Sud”.
Quindi, se nel primo, “Vita, cuore, battito”, emergeva un certo attacco nei confronti dei reality show, è proprio da questi, invece, che provengono i loro personaggi qui incarnati, i quali decidono di sposarsi dopo il breve momento di popolarità ottenuto.
O, meglio, lei decide di sposarsi, sognando, come ogni ragazza, un matrimonio perfetto; mentre lui, totalmente preso da una discutibile carriera di allenatore di calcio giovanile, effettuata un’analisi del bilancio familiare valuta che, con i dovuti sacrifici, riusciranno entro cinque anni a pagare tutti i debiti contratti con il finanziamento che dovranno richiedere.
E, man mano che fanno la loro entrata in scena, tra gli altri, Sergio Friscia e Nunzia Schiano, ci si mette anche la notizia della imminente chiusura del centro commerciale in cui Monica ed Enzo lavorano a complicare la loro situazione, costringendoli a rinunciare al progettato viaggio di nozze a Miami per andare in pullman a Wolfsburg e cercare una stabilità economica aiutati dal cugino di lui.
Confusioni linguistiche, storpiature di parole e “Se Maometto non va alla montagna è perché ce piace ‘o mare” (!!!) fanno il resto, al servizio di un’operazione accompagnata negli extra da galleria fotografica, trailer e sei minuti di backstage.
Dunque, prima di approdare in maniera azzardata all’altare, sarebbe il caso di sedersi comodamente a casa per visionare, in sequenza, “Finché giudice non ci separi” e “Finalmente sposi”.