Respiri: presentato alla stampa il thriller con Alessio Boni ed Eva GrimaldiRegista e cast hanno presentato a Roma il thriller Respiri, in arrivo il 7 Giugno di Francesco Lomuscio28 maggio 201809:45
"La cosa che più mi ha colpito è il viaggio della mente, della psiche, che è al centro del film. Sono stato anche da uno psichiatra e in un ospedale, dove ho visto alcuni pazienti. Tra l'altro, io prima di diventare attore volevo fare psicologia, e questo personaggio mi ha rapito, è stato anche difficile entrarci, ho dovuto leggere due volte la sceneggiatura. Comunque, tra il cinema indipendente e quello concepito con maggiore disponibilità economica l'interazione e il lavoro in sé non cambiano".
Parla alla stampa romana l'attore originario di Sarnico Alessio Boni, in occasione della presentazione del thriller "Respiri", primo lungometraggio di Alfredo Fiorillo, in arrivo nelle sale cinematografiche il 7 Giugno 2018, distribuito da Europictures e L'Age d'or. Thriller in cui veste i panni di un ingegnere che, in seguito ad una misteriosa disgrazia, si ritira a vivere nell'antica villa di famiglia in un paese sul lago d'Iseo, insieme alla piccola figlia interpretata da Eleonora Trevisani, scelta tra ottocento bambini e che racconta in conferenza: "Nel primo casting mi sono mostrata, nel secondo, invece, mi hanno fatto dire la filastrocca che canticchio nel film. Inizialmente, non mi hanno spiegato benissimo la sceneggiatura, ho vissuto la cosa divertendomi, ma nelle scene dovevo rimanere abbastanza seria. Era come un gioco in cui avevo voglia di vincere". E, mentre Pino Calabrese descrive il suo personaggio come borderline e che non si sa né fino a quale punto sia cattivo, né fino a che punto abbia attrazioni pedofile, Eva Grimaldi - che ricopre un piccolo ruolo - dichiara: "Quando recitavo con Alessio Boni ero in trance. Il personaggio che interpreto qui è un po' atipico e mi ricorda quello che interpretai ne 'L'educazione fisica delle fanciulle' di John Irvin. Rispetto ai film di genere cui presi parte all'inizio della mia carriera (citiamo "Quella villa in fondo al parco" di Giuliano Carnimeo e "La maschera del demonio" di Lamberto Bava, nda), questo è più serioso e sulla psiche, quelli, invece, si avvicinavano maggiormente alla fantascienza, erano splatter". Del resto, girato in cinque settimane utilizzando gli esterni di una villa che si trova a Sarnico e gli interni di un'altra sita a Parabiago, è di un vero e proprio prodotto di genere concepito coinvolgendo anche investimenti di realtà imprenditoriali che non c'entrano nulla con il cinema che stiamo parlando, a proposito di cui la co-sceneggiatrice e produttrice Angela Prudenzi precisa: "Se si è totalmente indipendenti, ovvero se non si hanno a disposizione fondi provenienti dalle televisioni o dal MIBACT, si è liberi da tutto. Noi abbiamo avuto dei finanziamenti indiretti, perché il Tax Credit è una forma indiretta di finanziamento". Un prodotto di genere che, tra più o meno pericolose presenze che si aggirano nell'abitazione d'ambientazione e un twist ending che spiega i motivi della straniante atmosfera generale, il regista definisce "tanto italiano e tanto internazionale, pur prendendo come punto di riferimento il cinema gotico nostrano degli anni Sessanta e Settanta di Mario Bava e simili".
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