George Lucas alle prese con due lungometraggi sperimentali

Il cineasta George Lucas, noto per aver diretto i primi film della celebre saga di "Star Wars", ha confessato al sito Screen Rant di non conoscere la trama dei prossimi progetti ad essa legati, come quella di "Star Wars EpisodioVII - Il risveglio della forza". La fase di progettazione era partita da un abbozzo di Lucas, ma sembra che J. J. Abrams e la Lucasfilm abbiano deciso di cambiare qualcosa, anche se i mutamenti sarebbero minimi. George, infatti, si aspetta di vedere qualcosa di diverso dal suo progetto iniziale e sembra essere contento di questo.
Appurata la sua più completa estraneità al copione finale, possiamo parlare dei suoi prossimi lavori. Al momento, il regista e sceneggiatore sta promuovendo l'ultimo film che ha prodotto con la sua Lucasfilm, basato sul cartoon "Strange Magic", realizzato dall'Industrial Light & Magic e diretto da Gary Rydstrom. Non è la prima volta che Lucas si dedica all'animazione: è già successo nel 1983 con "Twice Upon a Time" e nel 1988 con il famoso "Alla ricerca della valle incantata".

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George, inoltre, sta progettando due nuovi lungometraggi sperimentali, che verranno realizzati sulla base di lavori messi a punto da lui stesso all'Università, in merito ai quali, al Los Angeles Times, ha dichiarato: "Così come sono, non possono nemmeno essere distribuiti. Sono film fatti per me stesso e che magari mostrerò agli amici. Costa più distribuirli che farli. Non farebbero mai un soldo, assomigliano a cose che ho fatto quando studiavo o che ho prodotto. Ma sono diversi, perché sono drammatici. E' molto difficile da spiegare, perché non è mai stato fatto prima."
Nel corso di un'intervista alla CBS, in quanto ospite del talk show per presentare "Strange Magic", il regista ha affermato di essere scettico sulla validità degli Oscar, pur avendo già reso noto il suo disappunto per la nomination a "Selma", dicendo: "Perché eleggiamo membri dell'Academy che ignorano i più bravi, i migliori e i più intelligenti? E' tutta una roba politica: chi si può colpire, a chi puoi fare questo, a chi non puoi fare quello..."