Vietate le sparatorie in film, serie tv e fiction: dove andremo a finire?Le riprese di "Suburra", "Squadra antimafia Catturandi", "Montalbano" dovranno proseguire senza armi. di Rosanna Donato11 novembre 201413:58
Come al solito, l'Italia non si smentisce mai. Da mercoledì 5 novembre, infatti, secondo una direttiva emanata dal ministero degli interni Alfano, non si possono più usare le armi di scena non conformi alla normativa attualmente vigente sui set cinematografici e televisivi. Questo significa che, ormai, è da considerarsi un'utopia poter girare sparatorie e usare pistole o fucili, come Beretta o Glock, Kalashnikov o M-16, Winchester o moschetti, tutte armi della Prima guerra mondiale. Più di tutte a rimetterci sono le cosiddette fiction d' azione attualmente in fase di riprese, che si servono di armi "inertizzate", ovvero che sparano a salve. Tra queste possiamo citare "Suburra", "Squadra antimafia Catturandi", "Il commissario Rex 8", "Un passo dal cielo 3" e "Montalbano". A febbraio, se non cambia qualcosa nel frattempo, il nuovo film su 007 in parte sarà girato in Italia e questo potrebbe essere un problema per il risultato finale. Da diversi anni i ministri ai Beni culturali stanno cercando di convincere i produttori a lavorare su generi, in passato, apprezzati dalla maggior parte dell'Italia, come i western-spaghetti e i poliziotteschi. Il grande successo di serie tv come "Romanzo criminale" o "Gomorra", ispirate agli omonimi film, entrambe italiane, aveva riattivato alcuni reparti del cinema, tra cui quello tecnico armi & effetti speciali: ora, invece, tutto è stato bloccato.
Trailer in versione italiana per Gomorra (2008), un film di Matteo Garrone con Toni Servillo, Gianfelice Imparato,. Potere, soldi e sangue. In un mondo apparentemente lontano dalla realtà, ma ben radicato nella [..] In un comunicato diffuso da Anica e Apt e, quindi, dalla Confindustria dell'audiovisivo, si legge: "Le perdite economico-produttive che ne deriveranno al settore si annunciano ingenti. Tutto ciò a causa della legge che regolamenta la detenzione e l'uso delle armi a uso scenico, ne stabilisce i requisiti tecnici e indica le procedure per il relativo riconoscimento, ma con norme tecnicamente opinabili, oggettivamente inapplicabili e per di più con termini di attuazione perentori giunti oggi a scadenza". Al momento c'è un documento che contiene la proroga di questi termini, ma l'iter promulgativo è fermo da circa un mese. Luca Ricci, insieme a Giovanni Corridori, Paolo Galliano e Corrado Ermagora, è uno degli armieri che forniscono pistole, fucili e mitra per le scene di spettacolo. Il 17 febbraio 2011 quest'ultimi furono incarcerati per due giorni, in quanto non esistevano regole chiare in merito alla loro attività. Il fatto suscitò un enorme scalpore, tanto che il caso interessò anche i giornalisti del programma televisivo "Le Iene". Lo stesso Ricci, in un'intervista sul set di "Suburra" a Secolo XIX, ha affermato: "Dovevamo girare una sparatoria proprio oggi, qui alla Magliana. Non è stato possibile, altrimenti mi arrestano un'altra volta". Quest'ultimo ha poi aggiunto che si tratta di "regolamenti allucinanti che ci impediranno, se confermati, di lavorare con produzioni americane ed europee". Le armi tenute da Ricci e i suoi colleghi sono 6.000, su circa 1 milione presenti sull'intero territorio nazionale. Inizialmente, oltre ad essere in grado di sparare, erano tutte immatricolate, ma, grazie ad alcuni cambiamenti irreversibili, realizzati su di esse dagli armaioli specializzati, sono state portate alla Questura di Roma per ottenere la licenza "di scena". In seguito, l'armiere ha detto: "Non capisco che cosa tema lo Stato. È più facile trovare una pistola di contrabbando che rubarla a uno di noi". Poco dopo ha spiegato il metodo utilizzato per rendere credibile la fiammata senza che il proiettile esca dalla pistola, ovvero immettendo un chiodo al suo interno: è importante che le armi di scena garantiscano effetti realistici, attraverso le munizioni a salve, come espulsione di bossoli, corretta vampa di bocca, movimento manuale o automatico del meccanismo di ricaricamento e sparo. Se precedentemente la nozione di arma per uso scenico era passata e la legge 110/1975 permetteva la locazione e il comodato, già dal 1977 il ministero degli Interni, avendo qualche dubbio sulle armi e la loro provenienza (probabile causa il terrorismo omicida), decise di esporre il problema al Consiglio di Stato: l'ultima circolare del Dipartimento pubblica sicurezza risale al 7 luglio 2011, ma oggi sembra non essere più valida.
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