La mafia di Pif e gli Stati Uniti di Vanzina in alta definizione

Soltanto pochi giorni fa si è aggiudicato il Ciak d'oro Giovani/Alice nella città, dedicato al miglior film rivolto al mondo dei ragazzi, trionfando su validi titoli quali "Smetto quando voglio" (2014) di Sydeney Sibilia e "The special need" (2013) di Carlo Zoratti.
Esordio alla regia per Pierfrancesco Diliberto meglio conosciuto come Pif, nonché ex inviato dello show televisivo "Le iene" e curatore per MTV de "Il testimone" e "Il testimone Vip", "La mafia uccide solo d'estate" (2013) approda nel mercato dell'home video in alta definizione per 01 Distribution, con trailer, due scene tagliate, sei clip ironiche e un uno speciale backstage de "Il testimone" nella sezione riservata ai contenuti speciali.
Un'opera decisamente originale ed innovativa che, nel raccontare in maniera piuttosto atipica la piaga siciliana della mafia, vede lo stesso regista - anche sceneggiatore insieme a Michele Astori e Marco Martani - nei panni di Arturo, del quale, però, seguiamo prima l'infanzia attraverso gli occhi del piccolo Alex Bisconti, costretto ad assistere a vent'anni di tragica storia italiana crescendo nella Palermo degli omicidi di importanti personalità come Carlo Alberto Dalla Chiesa e Salvo Lima, mentre tenta di conquistare il cuore della compagna di banco Flora, ovvero Ginevra Antona.
E quest'ultima possiede da adulta le fattezze di Cristiana Capotondi, man mano che da un lato viene grottescamente ribadito che a Palermo ammazzano più le femmine che gli infarti e dall'altro il tutto è condito con vere immagini di repertorio.
Al servizio di una commedia che, immersa nella Sicilia di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e con Ninni Bruschetta coinvolto nei panni di un frate, riesce, però, nella non facile impresa di regalare momenti di umorismo senza mai ironizzare sul dramma.
Ma, rimanendo sempre nell'ambito della risata da grande schermo, 01 lancia in blu-ray anche "Mai Stati Uniti" di Carlo Vanzina, incentrato su cinque precari italiani d'inizio XXI secolo che, inconsapevoli l'uno dell'esistenza dell'altro, scoprono di essere fratelli dal momento in cui un notaio li riunisce per comunicargli che dovranno incassare l'eredità di un padre mai conosciuto.
Quindi, Ambra Angiolini segretaria divorata dall'ansia e dagli attacchi di panico, Vincenzo Salemme cameriere rovinato dalla passione per il gioco, Giovanni Vernia dipendente del Bioparco, una "oca" Anna Foglietta e Ricky Memphis ex meccanico e padre disoccupato e divorziato diventano i protagonisti di un viaggio in America dopo aver appreso che l'eredità sarà ottenibile spargendo le ceneri del genitore in un lago dell'Arizona.
Il giusto pretesto per permettere al regista - affiancato in fase di script dal fratello Enrico e dall'Edoardo Falcone sceneggiatore di "Nessuno mi può giudicare" (2011) - di mettere in piedi circa un'ora e mezza di visione che, ricordando in parte figure e situazioni sfruttate nel suo "In questo mondo di ladri" (2004), non manca di tirare in ballo incontri con pericolosa fauna locale, escursioni a Las Vegas e, soprattutto, un Maurizio Mattioli destinato come sempre a regalare grande divertimento a suon di accentuata romanità.
Senza contare gli equivoci conseguenti alla foratura, rientranti tra gli esilaranti momenti abilmente orchestrati dal figlio di Steno tanto da generare un incalzante ritmo volto a rappresentare il maggiore pregio dell'operazione.
Con trailer, backstage, scene tagliate e papere quali extra.