In libreria gli oltre 900 zombi di Francesco Lomuscio

La domanda sorge spontanea: l'uomo moderno, la società in cui viviamo, nella quale ci muoviamo, ci stanno trasformando sempre più da esseri umani pensanti a veri e propri zombi? Il mito del risorto, trasformatosi negli anni, è giunto fino a noi, inizialmente lento e claudicante, poi veloce come un maratoneta, per aiutarci a capire meglio noi stessi. Simbolo del segregazionismo bianco negli anni Trenta con "White Zombie", è divenuto oggi sinonimo delle nostre più ancestrali paure, terrorismo, globalizzazione, mancanza di sicurezza, lo zombi compare di volta in volta per adattarsi ad ogni fobia umana, dal consumismo romeriano al militarismo becero di Dan O'Bannon, da quello ambientale di "Severed" a quello globale di "World War Z".
Il romano Francesco Lomuscio, critico cinematografico esperto di cinema horror a trecentosessanta gradi, pubblica grazie ai fortunati della casa editrice UniversItalia - e diciamo fortunati perché per primi hanno capito l'indubbio valore di ciò che avevano per le mani - il nuovo e vecchio testamento dei morti viventi. Elegantemente presentata, adornata da una copertina incredibilmente ben congenita, l'opera non è un libro sugli zombi, come erroneamente il titolo potrebbe far supporre, ma, esattamente, "IL" libro sugli zombi, un testo unico, indispensabile e, soprattutto, un qualcosa che mancava e di cui si sentiva il bisogno, non soltanto all'interno del panorama editoriale italiano ed europeo, poiché elaborato cartaceo più completo in assoluto sia da una parte che dall'altra dell'Atlantico. Elaborato la cui struttura portante vede, per ogni decade, una breve introduzione volta a spiegare l'evoluzione dello zombi in quegli anni, attraverso avvenimenti storici e culturali che hanno modificato il modo di guardare il mondo; questo prima delle schede, ordinate per anno di produzione, di ogni singolo film.
Come Andy Warhol immortalò, in un suo celebre lavoro, il mito di Marilyn Monroe, Francesco Lomuscio crea con "Zombi-Oltre 900 titoli per non riposare in pace" la sua personale Cappella Sistina. Ha impiegato più di venti anni per catalogare, cercare, vedere e recensire tutti i film che trovate al suo interno, ognuno personalmente visionato dall'autore. Un lavoro sfibrante che, in più di una occasione, sembrava essersi arenato, ma che grazie alla caparbietà, alla tenacia di Lomuscio e al supporto di pochi fedeli, oggi vede finalmente la luce.
Non semplicemente un successo personale, in quanto l'uscita di un libro di questo tipo rappresenta di sicuro una vittoria non solo per l'autore, ma anche per ogni amante del cinema dell'orrore e per chiunque si voglia cimentare nel genere.
Non ci è dato di conoscere il futuro di questa mastodontica guida e se essa avrà il successo che merita, ma una cosa è certa, dal 2013 in poi non potrà esistere vero esperto di zombi che non abbia letto le 488 pagine scritte da Francesco Lomuscio.
A tal proposito, ci sembra anche giusto citare Jack lo squartatore: "Di me diranno che sono stato il primo, l'unico, il solo".