Le novità Feltrinelli, da Pierre Schoeller a Steve McQueen

Quella di Bertrand Saint-Jean, ministro dei trasporti con le fattezze dell'Olivier Gourmet di "Venere nera" (2010), è la storia di un personaggio che non riesce a guardare negli occhi il paese che rappresenta.
La storia al centro de "Il ministro-L'esercizio dello Stato" (2011) di Pierre Schoeller, racconto esemplare di una classe di potere vigliacca, vittima collaterale delle regole del gioco che essa stessa ha scelto di giocare, cieca anche quando vorrebbe vedere. Una classe di potere che sacrifica le persone sull'altare del pareggio di bilancio e della quale è possibile ora seguire le proprie azioni grazie a Feltrinelli Cinema, che edita il film in una gustosa edizione da collezione contenente anche il libro "Il volto del potere", a firma di Elisa Battistini e Anna Maria Pasetti. Con prefazione di Walter Veltroni, una lettura contestualizzata del film di Schoeller. L'attrazione intima tra cinema e politica. La "natura" della politique française. L'invasione dei media nella vita dei politici. Il loro corpo, diversamente declinato dalla Settima arte. Questi i contenuti del libro attraverso i saggi di Battistini, Citati, Crispino e Pasetti, completati da interviste ai protagonisti francesi e a due attori italiani: Roberto Herlitzka e Fabrizio Gifuni.
Ma, per i cinefili incontentabili, Feltrinelli propone anche il testo "Corporale" insieme al doppio dvd contenente i due splendidi lungometraggi diretti dallo Steve McQueen curiosamente omonimo dell'eroe biondo del vecchio cinema hollywoodiano: "Hunger" (2008), con making of e trailer cinematografico quali contenuti speciali, e "Shame" (2011), corredato di trailer e di intervista a regista e protagonista a cura di Coming soon television.
Il primo, aggiudicatosi a Cannes la Caméra d'Or nella sezione Un certain Regard e incentrato sulla rivolta attuata nel carcere nordirlandese di Maze, all'inizio degli anni ottanta, dai detenuti dell'IRA (Irish Republic Army), i quali, al fine di costringere il governo inglese a conferire loro lo status di prigionieri politici, prima diedero il via ad uno sciopero dell'igiene, poi della fame, su iniziativa di Bobby Sands alias Micahel Fassbender, si presenta come un vero e proprio pugno di celluloide nello stomaco dello spettatore.
Infatti, seguiamo quest'ultimo impegnato a manifestare il proprio corpo quale strumento di protesta; fino ad una shockante ultima parte in cui viene mostrato perfino il suo progressivo deperimento fisico e alla quale si giunge soltanto dopo aver assistito ad un tanto crudo quanto realistico resoconto in cui, senza dimenticare colte analogie (si pensi alla sequenza del topo o a quella con la mosca), sono soprattutto le immagini a parlare, tra celle sporche e violenze inflitte sui detenuti.
Il secondo, invece, vede protagonista sempre Fassbender, non più uomo privato della libertà, ma individuo in possesso di tutte quelle del mondo occidentale, tanto da fare del proprio corpo la sua prigione.
Perché, nei panni del trentenne di successo Brandon, evade dalla monotonia della vita d'ufficio seducendo donne e dividendosi tra una serie di storie senza futuro e incontri di una notte; fino al momento in cui il ritmo metodico e ordinato della sua vita entra in crisi con l'arrivo imprevisto della sorella Sissy, ragazza ribelle e problematica interpretata dalla Carey Mulligan di "An education" (2009).
Con una triste e malinconica New York destinata a fare da sfondo a quella che si trasforma strada facendo in una struggente storia di solitudine e necessità di affetto; costruita sul difficile rapporto tra i due fratelli al fine di indagare la natura profonda dei nostri bisogni, il modo in cui affrontiamo la vita e le esperienze che ci segnano. Senza dimenticare linguaggio verbale piuttosto crudo e sequenze di sesso abbastanza forti, ma non gratuite. Insomma, interessanti letture accompagnate da ancora più interessanti visioni!