Park Chan-Wook, il cinema con l'Iphone 4… / Curiosità / FilmUP.com

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Park Chan-Wook, il cinema con l'Iphone 4…

Da quel lontano 28 dicembre 1895, quando i fratelli Lumière (Auguste Marie Louis Nicholas Lumière e Louis Jean Lumière) proiettarono al "Grand Café des Capucines" di Parigi dieci film di circa un minuto l'uno, questa settima arte, come in molti l'hanno definita, ne ha fatta di strada passando dal bianco e nero al colore, dal muto al sonoro. Per lei sono state create pellicole di diverso tipo, aprendo così la strada a veri e propri generi e correnti cinematografiche così come era accaduto per la letteratura e per altre arti. Con il tempo sono state introdotte nuove tecniche e strumenti, non ultimo il 3D, ora però il famoso regista sudcoreano Chan-Wook Park, già autore di pellicole come "Old Boy" premiato a Cannes nel 2003, è pronto a tentare una nuova impresa "prestando" al cinema uno strumento insolito: l'Apple iPhone 4. L'intenzione del regista è quella di creare un film horror/thriller di 30 minuti dal titolo "Paranmanjang", utilizzando proprio questo palmare prodotto dalla Apple pensato per essere un telefono multimediale. Il cortometraggio dovrebbe arrivare nelle sale coreane il 27 gennaio e sarà co-diretto con suo fratello Park Chan-kyong. Il titolo significa in coreano: "Una vita tra alti e bassi" e racconta la storia di un uomo che durante una battuta di pesca notturna trova una donna nel fiume. La donna si rianima e così l'uomo la porta sulla riva, ma poco prima di arrivare la donna lo strangola. Come ha spiegato lo stesso regista Chan-Wook Park al giornale Guardian online: "Registrare e dirigere il corto con un iPhone è stato semplice e divertente e sono poche le scene modificate successivamente al computer […] La nuova tecnologia crea un effetto particolare ed essendo molto diffusa, è molto familiare al pubblico".
Chissà se questo esperimento porterà alla nascita di una tecnologia particolare o di un genere cinematografico del tutto diverso? Dopotutto se i fratelli Lumière non avessero sperimentato e creduto in quello che facevano, non avremmo il cinema…