Roma 2008: Il pubblico sceglie "Resolution 819", la critica "Opium War".
Si è chiuso il terzo Festival del film di Roma, e il bilancio di questa edizione, che è stata definita anche "di rodaggio" a causa della nuova gestazione, non può che essere positivo. Poco più di centoquindici mila gli spettatori paganti (quasi il cinque per cento in più rispetto alla scorsa edizione), ma di questi il sessanta per cento ha contribuito a dare la loro preferenza per stabilire chi dei film in gara dovesse ricevere il Marco Aurelio D'Oro.
Il Pubblico ha scelto "Resolution 819", di Giacomo Battiato, coproduzione francese, polacca e italiana per raccontare la volontà dell'ONU di condannare i crimini contro l'umanità perpetrati nella guerra dei Balcani attraverso un thriller poderoso e incisivo.
La Critica invece ha assegnato il Marco Aurelio a un altro film di guerra, ma dai toni decisamente più leggeri, malgrado il tema trattato: "Opium War", di Siddiq Barnaq si è aggiudicato il premio più prestigioso grazie alla sua capacità di descrivere gli orrori della guerra con un occhio acuto e partecipativo.
Premio come miglior attore assegnato a Bogdan Stupka per il personaggio eccentrico di "A warm heart" di Krzysztof Zanussi. Miglior interprete femminile invece tutta italiana: il premio è stato aggiudicato da Donatella Finocchiaro per il film "Galantuomini" di Edoardo Winspeare, molto apprezzato dalla critica.
Due menzioni speciali: rispettivamente a "A corte do Norte" del portoghese Joao Botelho; e a "Aide toi et le ciel t'aidera" di Francois Dupeyron.
La sezione "Alice nella città", invece, ha attribuito i due premi, per il film indirizzato ai ragazzi sotto i dodici anni e quello indirizzato ai ragazzi sopra 12 anni, rispettivamente a "Magique!" di Phillipe Muyl e "Summer" di Kenneth Glenaan.
Per i premi collaterali alla manifestazione vanno ricordati il Premio Cult come miglior documentario a "Gyumri" di Yana Sevickova; il premio Enel a "Life.Support.Music." di Eric Daniel Metzgar e il premio L.A.R.A. come miglior attore a Michele Riondino per l'interpretazione nel film "Il passato è una terra straniera" di Daniele Vicari.
Infine il premio alla carriera quest'anno è stato assegnato all'immensa Gina Lollobrigida, per il suo percorso artistico che ha coinvolto non solo il Cinema, ma anche la pittura, la scultura e la fotografia.
Sotto i riflettori del palcoscenico si sono susseguiti molti ospiti: dal presidente Gian Luigi Rondi a Nicola Zingaretti, fino al sindaco di Roma Gianni Alemanno il quale ha confermato l'importanza di una manifestazione come questa, e scacciando così ogni possibile dubbio su una finora incerta "quarta edizione".
Nel corso della premiazione, presentata da Vincenzo Mollica e che ha riscosso molti consensi, si è potuto vedere un documentario sulla vita artistica di Gina Lollobrigida, appositamente realizzato per l'occasione. Un film piuttosto pedante, a dire il vero, ma che ricorda con precisione il valore umano e artistico della grande diva romana.
Il resoconto è quindi positivo: questo festival, malgrado un Red Carpet piuttosto striminzito e le continue manifestazioni di protesta contro la scuola e la riforma Gelmini, è riuscito comunque a proseguire la sua corsa verso un finale con i fuochi d'artificio.
L'Italia e Roma ne escono meno malconci di quanto ci si potesse aspettare. (Foto powered by: www.kikapress.com)
Diego Altobelli
(03 novembre 2008)
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