Ad Ermanno Olmi tutti gli onori del David di Donatello.
Si è conclusa con un'ovazione al grande regista bergamasco la cerimonia di premiazione dei David di Donatello, il più prestigioso riconoscimento cinematografico italiano, presentata al teatro tenda di Cinecittà, da Milly Carlucci.
Ermanno Olmi, infatti, ha portato a casa ben nove statuette su altrettante candidature assegnate al film "Il Mestiere delle Armi", che ha ottenuto il prezioso riconoscimento come Miglior Film, Regia, Sceneggiatura, Produttore, Fotografia, Musicista, Scenografo, Costumista e Montatore, tutti i premi tecnici.
Il premio alle interpretazioni, invece, è andato a Maria Confalone (Miglior Attrice Protagonista, "Incantesimo Napoletano"), Giancarlo Giannini (Miglior Attore Protagonista per "Ti Voglio Bene Eugenio"), Stefania Sandrelli (Miglior Attrice Non Protagonista, "Figli") e Libero DeRienzo (Miglior Attore Non Protagonista, "Santa Maradona").
Il film "Santa Maradona" ha portato fortuna anche a Marco Ponti, premiato come Regista Esordiente.
Niente di fatto per Silvio Soldini, in gara con 7 nominations, per il suo "Brucio nel Vento", mentre "Luce dei miei occhi" di Giuseppe Piccioni, che partecipava con 8 candidature, è stato premiato per il Miglior Fonico.
Il Premio al Miglior Film Straniero è andato a "L'Uomo che Non c'era" di Joel Coen.
di Monica Cabras
(11 aprile 2002)
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