Colpa delle stelle
Una storia che vi rapirà e un ottimo adattamento del best seller di John Green. "Colpa delle stelle" non è semplicemente un amore ma, una lezione di vita. La gestazione del film è stata dura per la riluttanza dell’autore a cedere i diritti su un dramma così intimo però alla fine Josh Boone ha cominciato a dirigere i lavori dietro la macchina da presa. La protagonista Hazel, interpretata da una splendida e convincente Shailene Woodley che qui ritroviamo dopo "Paradiso Amaro" con George Clooney e il blockbuster "Divergent" e il suo grande amore Augustus, Ansel Elgort, anche lui protagonista nel film campione d’incassi americano, dove interpretava il fratello della giovane attrice. In quello che è destinato a diventare, dopo il grande successo letterario, un fenomeno mondiale. La lotta contro il cancro dei due protagonisti non è altro che il background di una bella, intensa e drammatica storia d’amore.
L’argomento è trattato con delicatezza ed in alcune scene c’è un umorismo tale da regalare un mix di sorrisi e lacrime. La scenografia è molto limitata però rimane fedele al romanzo e per questo motivo particolarmente apprezzabile, soprattutto per quanto riguarda i locali chiusi di Amsterdam. Colonna sonora precisa e puntuale che permette di entrare nei momenti più drammatici e intensi facendoli vivere maggiormente. L’amore tra Augustus e Hazel è come un moderno "Titanic": sfortunato, breve, ma soprattutto divampante e irrefrenabile. Il gruppo di recupero tanto odiato dalla giovane protagonista ha cambiato la sua vita, permettendole di incontrare il ragazzo con cui dividere i suoi ultimi mesi, in una metafora del destino che spesso ci raggiunge quando meno ce lo aspettiamo. Menzione d’onore al cameo di William Defoe e le belle interpretazioni di Nat Wolff nei panni dell’amico Isaac e di Laura Dern, star in "Jurassic Park" e più recentemente in "The Master", in quelli della madre.
Il lungometraggio non vuole parlare della malattia ma di come anche nella vita più breve può essere trovata la felicità più grande. La verità a volte si nasconde agli occhi della gente come anche nel caso dello scrittore tanto amato dai ragazzi. Guardare la morte sorridendole, accanto alle persone più importanti è un messaggio sociale molto forte, così come l’inutilità spesso e volentieri dell’accanimento terapeutico. La narrazione è leggera con dei dialoghi ben strutturati, anche se a volte troppo ripetitivi e monotoni.
La storia è un triangolo col vertice nei due protagonisti, che sono supportati dalla sua famiglia e dall’amico Isaac. Difficile arrivare alla fine della pellicola con disinteresse e distacco, le lacrime scenderanno per questi due sfortunati amanti in modo naturale e spontaneo. Nel dramma c’è la gioia per la vita, la stessa che bruscamente il copione della loro favola vuole separare e portare via.
Hezel e August in un finale davvero commovente arriveranno al cuore degli spettatori in un modo che nella storia sono riuscite a fare le grandi coppie come Allie e Noah in "Le pagine della nostra vita", Richard e Francesca in "I ponti di Madison County" e Rose e Jack sulla nave più famosa di tutti i tempi. Il finale, molto bello e ideale, racchiude l’essenza dell’amore di Hezel per Augustus: immenso e dilagante come le stelle nel cielo.
Nonostante la durezza di molte scene, specialmente quelle forti nei flashback della giovane protagonista, l’opera è sicuramente da vedere per entrare in uno dei drammi d’amore più appassionanti e struggenti dell’ultimo decennio.
La frase:
"Non puoi scegliere di essere ferito in questo mondo, ma puoi scegliere da chi farti ferire".
a cura di Thomas Cardinali
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