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Casino Royale
L'era di Pierce Brosnan è finita, comincia quella di Daniel Craig nel ruolo dell'agente segreto più famoso del mondo: "007 - Casino Royale", tratto dall'omonimo romanzo di Ian Flemming, vuole essere un viaggio iniziatico che porti l'attore Craig verso la dura consapevolezza di divenire uno "zero zero", uomo capace di uccidere e di lasciarsi alle spalle ogni tipo di sentimento umano.
La trama del film, piuttosto articolata, ruota intorno ad un traffico di armi illegale mosso da Le Chiffre, un uomo spietato con il curioso tic di lacrimare sangue da un occhio. Quando Le Chiffre organizza una partita di poker milionaria, i servizi segreti britannici decidono di mettere sulle sue tracce l'agente 007, affiancato dalla bella Vesper Lynd, una contabile del tesoro che ha il compito di tenere d'occhio lo stesso James Bond. La partita a poker riserverà molti colpi di scena...
Bisogna ammettere che questo 21° capitolo della saga di James Bond possiede effettivamente una marcia in più. Sarà la presenza di Daniel Craig, burbero e ironico al punto giusto, con lo sguardo da "canaglia col cuore tenero" decisamente azzeccato; sarà la trama che finalmente ritorna ai vecchi sapori dell'era Sean Connery, riuscendo a far girare tutto il film attorno ad una partita di poker, senza risparmiarsi per questo su colpi di scena o effetti speciali (l'ultima sequenza girata a Venezia è della serie "lo vedo e non ci credo"!); sarà la regia particolarmente attenta ai particolari di Martin Campbell, noto per la serie cinematografica di "Zorro" e per "007 - Golden Eye", che nel 1995 segnava la prima apparizione di Pierce Brosnan nei panni di Bond; o sarà, ancora, la sicurezza di poter contare su una trama tratta dal primo romanzo di Ian Flemming, che cela colpi di scena e segreti che lasciano intendere l'intenzione di girare nuove pellicole per essere scoperti. Insomma "Casino Royale" ha davvero tutti gli elementi per piacere sia agli amanti storici di 007, sia ai nuovi arrivati: un film che riesce sorprendentemente a rinnovare il personaggio di James Bond, con un ritrovato respiro narrativo e interpretativo.
Se la regia è da ritenersi buona, pur se a tratti forse un pò troppo concitata sul piano del ritmo, la recitazione, e il cast in generale, sorprende. Impossibile non parlare di Daniel Craig, questo britannico dagli occhi di ghiaccio e dal fisico scultoreo, che dopo una lunghissima selezione è riuscito a vestire i panni di James Bond in modo impeccabile: il suo stile ricorda Sean Connery, le sue espressioni lo fanno assomigliare a uno Steve McQueen dei nostri giorni. Un attore completo a cui forse manca solo quel pizzico di maturità in più a renderlo perfetto. Crescerà. Al suo fianco solo belle sorprese: Eva Green centra la parte della bella del film, questa volta molto diversa dalle ragazze "bondiane" viste nelle pellicole precedenti, una donna caparbia e intelligente. L'altra metà di Bond: completamento. E poi ancora la sorpresa di vedere in ruoli importanti attori italiani, che nell'impossibilità di trovare spazio nel nostro Paese, giustamente emigrano all'estero: sto parlando di Claudio Santamaria, killer folle e muto; e Giancarlo Giannini, degno uomo di classe che nasconde più di un segreto dietro una facciata di classe, rispettabilità e fiducia. Bravissimi. E poi infine colei che tira i fili della trama e dei personaggi: M, capo dei servizi segreti britannici, interpretata dalla forza caratteriale di Judi Dench. Bellissima.
"007 - Casino Royale": un nuovo inizio, una degno proseguimento della serie.
La frase: "...Dio come mi manca la Guerra Fredda...!"
Diego Altobelli
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