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Capitani d'aprile
Nella notte fra il 24 ed il 25 aprile 1974, ha inizio la "Rivoluzione dei garofani" che facendo crollare il regime esistente, consente al Portogallo di intraprendere una nuova era. Alla guida del colpo di stato militare ci sono degli ufficiali ribelli, quasi tutti capitani. Essi non intendono prendere il potere, vogliono però porre fine alla dittatura e all'atroce guerra coloniale che dilania il Portogallo da quarant'anni e consentire così la nascita di partiti e movimenti che porteranno in seguito ad elezioni libere.
In questo contesto si muovono Maia (Stefano Accorsi - L'Ultimo bacio) Manuel (Frederic Pierrot - Terra e libertà) e Antonia (Maria de Medeiros - Pulp fiction), ognuno a suo modo interessato alla causa civile ed ognuno carico di problemi personali da risolvere. Capitani d'aprile, è la storia delle prime ventiquattro ore del colpo di stato. È il racconto delle tensioni, delle emozioni, delle ansie e delle aspettative che precedono la grande svolta storica. È anche il racconto degli intoppi, degli inconvenienti inaspettati che rendono ogni impresa unica.
Maia e Manuel devono infatti, non solo guidare la rivoluzione, ma anche fare i conti con problemi pratici quali possono essere quello delle chiavi dimenticate nell'abitacolo chiuso di un'automobile o quello di un carro armato che si rompe nel bel mezzo della marcia su Lisbona. Essi non sono supereroi, personaggi freddi e inavvicinabili. Sono dei giovani ufficiali, a volte inesperti, che però credono in un ideale e fanno tutto quanto è in loro potere per raggiungerlo.
La pellicola scorre fluida per quasi due ore, calamitando l'attenzione dello spettatore. È un racconto scarno, privo di inutili orpelli, quasi minimalista, molto idealista. Unico neo è il troppo esasperato buonismo che trapela continuamente: tutti sono retti, nessuno cede alla violenza, i valori di libertà e uguaglianza sono inneggiati al di sopra dei propri interessi personali. Estremamente precisa e dettagliata la ricostruzione dei luoghi e degli avvenimenti, molto attenta la scelta dei costumi, delle musiche, delle inquadrature.
Maria de Medeiros è credibile nel ruolo della mogliettina idealista, che tenta con ogni mezzo di salvare uno studente reazionario dalla prigione, Frederic Pierrot è perfetto per la parte del marito che, inutilmente, prova ogni cosa per cercare di riconquistare la moglie e Stefano Accorsi riesce ad incarnare appieno, come ormai sta facendo in quasi tutte le pellicole che interpreta, il trentenne disincantato ma pieno di ideali, che si affanna affinché "il soffio della storia" entri nella propria vita.
Teresa Lavanga
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