A Royal weekend
Franklin Delano Roosevelt governò gli Stati Uniti tra la Crisi del 29 e la Seconda guerra mondiale, riformando economicamente il Paese e dimostrando un’abilità politico-strategica grazie alla quale l’America rimarcò il suo ruolo di superpotenza. Nonostante sia stato uno dei più carismatici e leggendari presidenti della storia, "A Royal Weekend" (il cui titolo italiano, peraltro, ne evoca già il registro umoristico-mondano) non intende celebrarlo con un’agiografia ma piuttosto omaggiarlo con un discutibile ritratto di famiglia focalizzato sulla sua dimensione personale.
Non è, però, il tema centrale della sceneggiatura in cui si è cimentato Roger Michell. Il regista di "Notting Hill" ci racconta – attraverso la voce off dell’amica-amante Daisy Suckley – di un weekend cruciale per l’equilibrio dell’Occidente, ovvero quello della visita nel giugno del 1939 nella Hudson Valley di Re Giorgio VI (lo stesso sdoganato ne "Il discorso del re") e della Regina Elizabeth Bowes-Lyon, bisognosi del sostegno degli Stati Uniti sulla soglia del conflitto con la Germania. Due giorni importanti, che mescolano pubblico e privato tentando di raccontare, forse fiabescamente, una storia umana respingendo ricostruzioni storiche e analisi politiche.
Ed è la scelta di esplorare nell’intimità della vita di queste figure mitiche dipanando la storia su tre livelli (Il Presidente, l’episodio della visita ufficiale, la storia sentimentale con – l’insulsa – Daisy) a creare più perplessità. Il racconto, certamente intrigante e a tratti divertente, non sa bene che direzione prendere assumendo un aspetto ibrido tra biopic, melò e film storico, calcando smaccatamente la mano su ovvietà nazional-popolari osservando che, come noi, i reali britannici vanno in bagno (si vedano le due sequenze dedicate al sedile del water) o che anche un Re "si infila i pantaloni al mattino".
Il quadro dei personaggi, poi, non è propriamente edificante. A cominciare da Franklin, descritto come un bizzarro donnaiolo con il vizio dell’alcol, pieno di sé e con l’hobby di collezionare francobolli – di scarso valore – con l’intento di "rimorchiare". Dal canto loro i Windsor appaiono timorosi all’arrivo sull’Hudson, preoccupati di essere derisi durante il soggiorno e comunque disposti ad accettare le bizzarrie organizzative di casa Roosevelt. In particolare "Bertie", chiaramente a disagio e inizialmente inibito dal fascino di un Presidente con il quale ha in comune un difetto di salute (uno è affetto da poliomelite, l’altro da balbuzie), che sembrerebbe fare da collante per la costruzione della relazione umana tra i due.
Un valore interessante, poco approfondito, che lega Giorgio VI con la protagonista femminile Daisy è il compromesso. Entrambi decidono, rinunciando a un pizzico di dignità, di scendere a patti: il primo accondiscende a qualsiasi invito (spinge la carrozzella, va a nuotare controvoglia, mangia il famigerato hot dog!); la seconda condivide le attenzioni del Presidente con (almeno) la segretaria Missy, pur di non perderlo. Una scelta che fa il paio con quella infelice di glissare sugli aspetti storico-politici, ignorati come il racconto del lavoro diplomatico che ha portato al complesso incontro istituzionale.
Ne rimane un prodotto ben recitato, gradevole e in possesso di una confezione accattivante che racchiude il tentativo di realizzare un film con un taglio originale ma che si incaglia in una narrazione disordinata e inconcludente nella quale, semplicisticamente "si fa la storia" addentando un salsicciotto.
La frase:
"Sento che abbiamo forgiato una relazione speciale".
a cura di Nicola Di Francesco
Scrivi la tua recensione!
|
|
Trailer, Scheda, Recensione, Opinioni, Soundtrack, Speciale.
I FILM OGGI IN PROGRAMMAZIONE:
In evidenza - Dal mondo del Cinema e della Televisione.
| NEWS
|
|
|
GUIDA TV
|
|
|
|
Il video del momento
Cerca CINEMA
Oggi in TV
Box Office
|