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Un giorno perfetto
E’ un pugno nello stomaco, la nuova pellicola di Ferzan Ozpetek in concorso alla 65esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematrografica di Venezia, che lascia attonito lo spettatore.
Il film, primo ad essere presentato tra le pellicole italiane in concorso, è il racconto di una giornata, 24 ore che segneranno più o meno profondamente la vita di due nuclei familiari diversi per estrazione sociale ma accomunati dalla stessa sofferenza del vivere.
Da una parte Emma e Antonio, separati da un anno. Mentre Antonio (Valerio Mastrandrea), ex poliziotto che lavora ora per un deputato, vive solo e non riesce a rassegnarsi ad aver perso Emma (Isabella Ferrari), quest’ultima dopo la separazione è tornata a vivere con la madre (Stefania Sandrelli) e si barcamena tra diversi lavori per mantenere i due figli Valentina e Kevin. Dall’altra Maja (Nicole Grimaudo), ragazza dalla vita apparentemente perfetta ma infelicemente sposata al deputato per il quale Antonio lavora ed attratta da un altro uomo.
Normale quotidianità, vite apparentemente simili a tutte le altre ma inserite inconsapevolmente in una spirale di violenza, tanto brutale perché inaspettata.
Basato sull’omonimo romanzo pubblicato nel 2005 e scritto da Melania Mazzucco (vincitrice nel 2003 del Premio Strega con la sua prima opera "Vita" che diventerà presto un film con la regia di Virzì), il film è stato però rispetto a questo volutamente alleggerito dal regista con messaggi di speranza in modo da consentire allo spettatore di poter "tollerare" la forte tensione e la violenza che, silenziosamente, sono diffusi e soffusi in tutta la pellicola.
Il film rappresenta una svolta per Ozpetek. Si tratta infatti del suo primo lavoro tratto da un romanzo e non scritto direttamente da lui.
E’ sempre un film che parla di sentimenti, ma in modo drammatico, quasi da tragedia antica. Parla di sentimenti ed emozioni totali e alienanti, devastanti, non più di quei sentimenti piccoli ma forti presenti nei suoi precedenti lavori.
Grande assente è invece il "mondo di Ozpetek", quell’insieme di personaggi che con la loro individualità e la loro storia hanno sempre caratterizzato le precedenti pellicole del regista. In questo caso siamo davanti ad un’opera corale, che parla degli esseri umani in quanto tali, imperfetti e quindi destinati a soffrire.
Degli attori tanto cari ad Ozpetek troviamo traccia solo alla fine della pellicola, in un piccolissimo cameo della brava Serra Yilmaz.
Quello che invece non è cambiato è la centralità della figura della donna, "Un Giorno Perfetto" è un film fatto di grandi donne e recitato da grandi attrici.
Tutto il film è un grido di ammirazione di Ozpetek per le donne. Donne che vanno avanti, nonostante le difficoltà della vita, contrapposte agli uomini che soccombono al primo ostacolo e ne vengono travolti e distrutti.
Donne forti ma così diverse tra loro, contrapposte nelle loro scelte.
Ottima regia, grande tecnica fatta di piani sequenze, grande cast ed un superlativo Valerio Mastrandrea. Geniale Ozpetek nel sottolineare i momenti cruciali del film tramite l’assenza delle parole, cosi da lasciare spazio solo ai sentimenti ed agli sguardi: in un caso con il totale silenzio rende quasi tangibile la totale assenza di sentimenti tra i due personaggi coinvolti, nel secondo con la musica assordante ci permette di percepire i sentimenti appassionati che sconvolgono la vita degli altri due personaggi ed "urlano" dentro di loro.
La frase: "Sai cosa hai fatto? Mi hai fatto venire voglia di vivere... Io vivo, senza di te.".
Giuliana Steri
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