The Others

È una bella casa, grande e solitaria circondata da un parco e quasi sempre immersa nella nebbia. Sembra che sia disabitata e che il tempo si sia fermato; ma in realtà una giovane donna, Grace, e i suoi due bambini, Anne e Nicholas, vivono come reclusi tra quelle mura. Una mattina si presentano alla porta tre domestici: Mrs Mills, sorridente ma rispettosa, Mr Tuttle, serio e poco loquace e una giovanissima Lydia, muta da molto tempo. La giovane donna affida loro la conduzione della casa dopo aver illustrato le sue severe regole. La vita scorre apparentemente tranquilla ma rumori strani e voci provenienti da altre stanze cominciano a terrorizzare la donna. Il mistero si infittisce come la nebbia che circonda permanentemente la casa, e Grace finirà per rendersi conto di quanto sia diversa la verità delle persone e delle cose che la circondano.

La firma del giovane regista spagnolo Alejandro Amenabar è inequivocabile. La sua storia, una volta ancora in bilico tra realtà immaginata e realtà vissuta, si costruisce con apparente lentezza in un mistero crescente anche se spesso scevro di tensione. Nonostante abbia un finale del tutto inatteso, manca il brivido lungo la schiena che ricordiamo aver provato quando Deborah Kerr in "Suspense" (titolo originale "The innocents") si rende conto del mistero che circonda la casa e i due bambini che l'abitano. Ispirandosi alle classiche storie di fantasmi, tra le quali non manca sicuramente "Giro di vite" di Henry James, Amenabar segue uno schema originale in cui i personaggi sembrano accompagnarsi al medesimo smarrimento del pubblico nel tentativo di spiegare l'evidente ambiguità della propria esistenza. La fotografia dominata dal giallo delle luci a petrolio della casa riempie di sinistre zone d'ombra le stanze della inquietante magione, illuminate dal bel viso angosciato e fremente di Nicole Kidman, ottima interprete seppur con momenti di panico troppo poco misurati.

Il terzo film di Amenabar, dopo "Tesis" e "Apri gli occhi" è anche il suo primo in lingua inglese: prodotto da Tom Cruise e realizzato poco prima delle riprese di "Vanilla sky" - remake dello stesso "Apri gli occhi" diretto da Cameron Crowe e interpretato dallo stesso Cruise - Amenabar dimostra quanto sia intramontabile il fascino dei fantasmi e delle dimore infestate riuscendo ad essere originale e innovativo.

Valeria Chiari

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